Riscoprono i valori e gli antichi sapori della cucina tradizionale, gli italiani, in vista di cenoni e pranzi di Natale. Che sia finalmente al capolinea la moda dei gusti esotici che porta in tavola cibi ben poco sostenibili, che hanno viaggiato per migliaia di chilometri, e la cui qualità è alquanto dubbia? Speriamo, certo è che, stando ai dati diffusi dalla CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori, nove famiglie su dieci, in occasione delle feste, opteranno per prodotti made in Italy.
Ne parliamo in occasione del nostro consueto appuntamento del fine settimana con l’alimentazione sostenibile, approfittandone per riportare l’attenzione sull’importanza di privilegiare la tipicità ed il legame con il territorio al momento di scegliere cosa comprare. Anche se noi italiani non abbiamo bisogno di essere ulteriormente convinti del valore di questa scelta. La Cia ha rilevato infatti che i prodotti made in Italy ricevono già un ampio consenso, in quanto vengono considerati più sicuri e di maggiore qualità rispetto a quelli importati dall’estero.
Una fiducia nel made in Italy che si è tradotta in più di mere considerazioni, dal momento che la spesa in campagna, per fare solo un esempio, è cresciuta di oltre il 15% rispetto allo scorso anno.
Stando alle stime diffuse dalla CIA saranno circa 10 milioni gli italiani che per riempire la dispensa in occasione del Natale si riforniranno presso le aziende agricole che fanno vendita diretta o ancora nei mercatini allestiti dagli agricoltori nei paesini, centinaia in tutta Italia. Il risparmio, comprando al produttore, è stimato tra il 20 ed il 30%, poco male di questi tempi.
In il locale e out l’esotico sulle nostre tavole per il menu delle feste, complice la crisi economica e la tanta pubblicità positiva al made in Italy delle associazioni del settore che combattono a sostegno della produzione di terra nostra, fatto sta che l’ambiente sicuramente ci guadagna e il Natale avrà un impatto minore, almeno per quanto riguarda il fattore cibo.
Spiega la CIA che
le famiglie italiane non faranno spese folli per prodotti esteri (salmone, ostriche, caviale e frutta esotica con il contagocce). A vincere sarà il prodotto nazionale e la sua inimitabile tradizione. Sulle tavole troveremo carni, insaccati, formaggi, ortofrutta, vino e spumanti delle nostre terre. E questi ultimi ancora una volta supereranno lo champagne.
Dunque, particolare attenzione ci sarà per i tantissimi prodotti legati al territorio, che costituiscono un grande patrimonio per il nostro Paese. Non solo quelli a denominazione d’origine (Dop, Igp, Doc e Igt), ma anche quelli tradizionali che sono ormai più di 5mila. C’è, infatti, sempre una ricerca, da parte degli italiani, di prodotti che sono frutto della paziente e secolare opera dei nostri agricoltori. In fattoria e nei mercatini degli agricoltori si trova esclusivamente “made in Italy” e tipicità. Dalle verdure alla frutta, dal latte fresco ai formaggi stagionati, al vino, dall’olio d’oliva al pane, alla pasta, ai dolci fatti in casa, dalle marmellate alle conserve, dai salumi alle mozzarelle alle carni bovine, suine e ovicaprine. Ma anche tanti prodotti a denominazione d’origine, che rappresentano un patrimonio inestimabile del nostro agroalimentare.
[Fonte: Agi]
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