La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 1.000 tonnellate di falsi prodotti biologici provenienti dall’India e dalla Turchia e destinati ai mercati italiani per un giro d’affari di circa 600 mila euro. 30 sono gli indagati e 6 le regioni interessate: Marche, Emilia Romagna, Molise, Abruzzo, Sardegna e Lombardia.
Il maxi sequestro della Guardia di Finanza e dell’Ispettorato repressione frodi ha portato al ritiro di 800 tonnellate di semi di soia spacciati per biologici quando invece contaminati da pesticidi e di 340 tonnellate di pannello e olio di colza, anch’essi contaminati dal “clormequat” un pesticida altamente tossico. Il pesticida, a base di cloruro di clorocolina, può essere altamente nocivo per la salute umana. I prodotti erano destinati alla produzione di olio alimentare (olio di colza) e di mangimi (soia e semi di colza), per la presenza del clormequat tali prodotti non possono essere venduti nè come biologici, nè come prodotti convenzionali.
I prodotti erano destinati ad alcune aziende biologiche delle province di Cremona, Brescia e Pesaro, da dove venivano commercializzate nel territorio nazionale ed estero. La frode è al momento l’ultima dell’operazione coordinata “Green war“. L’indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Pesaro, ha finora tolto dal mercato nazionale più di 2.700 tonnellate di falsi prodotti biologici, per un giro d’affari di oltre 1.200.000 euro. Le persone indagate per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio sono 30, di cui 23 indagate anche per l’operazione condotta nel mese di aprile scorso. Come si è potuto appurare dalle indagini, queste persone finanziavano società estere compiacenti, per lo più ucraine, turche e indiane, per introdurre in Italia la merce falsamente biologica. Come ha spiegato il comandante Francecso Pastore della GdF di Pesaro
Serve una normativa europea più stringente sulla tracciabilità
perché in questo modo le aziende, prosegue il comandante
scorrette possono finanziare società estere compiacenti per introdurre in Italia merce falsamente biologica.
[Fonte: Il Corriere della Sera]
[Photo Credit | Thinkstock]
Jasmine 1 Marzo 2017 il 2:46 am
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