Il gasdotto Silvertip scoppiato il 1 ° luglio scorso, versando circa 160.000 litri, 1.000 barili di petrolio, nel famoso Yellowstone River non rappresenterebbe più un problema. La Exxon ha annunciato di aver prosciugato i due segmenti di greggio che si erano venuti a creare lungo il fiume, rimuovendo la miscela di acqua oleosa che faceva gridare al rischio di disastro ambientale. Tutto ciò che è stato rimosso è stato portato nella raffineria di Billings dove verrà stoccato sotto la supervisione dell’EPA, l’Agenzia per la Protezione Ambientale americana.
Con la rimozione del petrolio residuo da questi segmenti del gasdotto, la minaccia di emissioni secondarie è stata eliminata
ha rassicurato Steve Merritt, coordinatore dell’EPA. Sono servite 700 persone per la pulizia del greggio versato nel fiume Yellowstone e sulle sue rive, secondo i calcoli dell’agenzia. A dir la verità, da quanto trapela dagli attivisti, più che grazie al lavoro degli operai, l’operazione di pulizia è avvenuta grazie a metodi naturali, dato che il petrolio è finito sulla sabbia dove, solidificandosi, ha avuto l’opportunità di essere tolto dall’acqua. Ma l’importante è che ora il fiume Yellowstone sia tornato (relativamente) pulito.
Qualcosa di buono però questa vicenda l’ha portata, e cioè che ora il Dipartimento di Stato sta esaminando una proposta controversa di TransCanada per costruire un oleodotto di 1700 miglia che andrebbe dal Canada al Texas, attraversando lo Yellowstone ed altri importanti fiumi e fonti di acqua potabile. Con la differenza che adesso i controlli che verranno effettuati saranno decisamente più rigorosi, dato che la critica maggiore è venuta proprio dal fatto che la tragedia era annunciata, diverse denunce erano state messe a tacere o considerate inutili, ed i controlli effettuati sull’oleodotto in questione, anche se non erano completamente soddisfacenti, finivano sempre col dare l’autorizzazione all’utilizzo. Secondo i ricercatori dell’area questo non è stato il primo incidente nello Yellowstone causato da un oleodotto, e visti i tanti progetti che si stanno moltiplicando negli ultimi tempi, potrebbe non essere nemmeno l’ultimo.
[Fonte: Reuters]