Marea nera. Qualcuno dice che sia il disastro ecologico peggiore di tutti i tempi. Fallisce ogni tentativo di arrestare la perdita.
I danni per l’ambiente si stimano essere ancora più devastanti della Exxon Valdez, di cui pure vi avevamo documentato gli effetti a lungo termine a dir poco impressionanti.
Il New York Times ha raccolto le testimonianze e le foto di gruppi di cittadini che vivono questa tragedia, la contaminazione delle loro coste, la morte di migliaia di pesci ed uccelli, e osservano con i loro occhi l’inarrestabile flusso di greggio che fuoriesce dalla falla. Immagini che fanno orrore davanti allo schermo di un pc, non osiamo immaginare l’effetto che sortiscono su chi assiste dal vivo a questo terribile reality.
C’é chi prega, come il pastore Allen Jenkins, il primo missionario della chiesa battista nella baia di St. Louis (Mississippi), che ha portato oltre 20 membri della congregazione in preghiera alle 15 di domenica pomeriggio (ieri), nella speranza di un intervento divino contro la marea nera. Secondo Jenkins, altre chiese locali hanno organizzato gruppi di preghiera in contemporanea per una dimostrazione di unità e forza:
“Siamo pregando che la marea nera si arresti”, ha spiegato il pastore Jenkins, “E che non crei alcun problema ecologico o economico per la nostra costa. Sappiamo che il Signore può fare miracoli. Negli ultimi cinque anni, la gente del Mississippi Gulf Coast – con l’aiuto di volontari in tutto il paese – ha lavorato per ricostruire le nostre città dopo la devastazione di Katrina. Ora, di fronte a questo disastro dell’uomo, stiamo utilizzando l’esperienza che abbiamo appreso da Katrina – come avviare la formazione di volontari per l’eventuale bonifica. In modi diversi, come la nostra stessa cultura, stiamo trovando conforto e forza nello spirito della comunità.”
Un miracolo, dice il pastore. Guardando le immagini scattate dagli abitanti che si avventurano sulla costa, viene, amaramente, da riflettere che l’unico vero miracolo per la nostra Terra e la Natura forse sarebbe proprio la scomparsa dell’uomo.
[Fonte: New York Times]
[Foto: Treehugger]
Jacalyn 29 Marzo 2018 il 5:22 am
How could any of this be better stated? It coundl’t.