Non riusciremo mai a liberarci delle maree nere, almeno finché continueremo ad estrarre petrolio in così grande quantità. Ma questo è ciò che accade nel mondo, e a noi non resta che raccontarvelo. A diverse migliaia di chilometri da noi, al largo delle coste del Brasile, si sta consumando un’altra tragedia, una marea nera causata dalla compagnia petrolifera Chevron.
Secondo quanto riferito dall’azienda stessa, durante una normale attività di perforazione, improvvisamente ha cominciato a fuoriuscire una gran quantità di petrolio. Secondo l’agenzia per la regolamentazione del petrolio (ANP) potrebbe essere avvenuto un incremento improvviso e inaspettato della pressione che ha portato a far “saltare” le protezioni e inondare l’oceano di oro nero.
Dalla Chevron però hanno fatto sapere che, prontamente, sono riusciti a richiudere il pozzo, anche perché danni alle strutture non ne sono stati registrati, ed ora si lavora su due fronti, indagare sul perché ciò sia successo e le attività di ripulitura. Secondo le prime rilevazioni il petrolio andato perduto equivarrebbe all’incirca a 400-650 barili a 370 chilometri a Nord-Est di Rio de Janeiro, ed ora decine di navi stanno tentando di riassorbire il liquido perso.
La Chevron, da parte sua, ha promesso che, una volta risolto il problema, chiuderà definitivamente ed abbandonerà il pozzo, ma ciò che è accaduto dovrebbe far sorgere qualche domanda alle autorità brasiliane, visto che il presidente Dilma Rouseff appena venerdì scorso aveva chiesto alle autorità competenti di aumentare gli studi sulla sicurezza in modo da permettere alle compagnie petrolifere di perforare ovunque ci fosse anche una goccia di petrolio tutto intorno alle acque del suo Paese, dato che si stima ci sia una quantità equivalente a circa 50 miliardi di barili. Forse un incidente del genere, in un posto che vive soprattutto di turismo e di pesca, dovrebbe far protendere per altre scelte. Adesso le autorità pregano che le correnti non portino tutta la patina nera a riva, altrimenti sarebbe un disastro per l’immagine delle candide spiagge carioca. Un danno per l’economia che nemmeno le compagnie petrolifere potrebbero risarcire.
[Fonte: Reuters]
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