Gli italiani continuano a maltrattare le proprie coste. Nonostante gli appelli alla responsabilità ed al rispetto ambientale, nonostante le leggi sempre più restrittive e le multe, secondo i dati di Legambiente raccolti nel rapporto Mare Monstrum 2013, lo scorso anno in tutto il Paese sono state registrare oltre 13 mila infrazioni. Per ogni ecomostro abbattuto (l’ultimo in ordine di tempo è quello a Scala dei Turchi), ce ne sono decine che vengono eretti. E purtroppo non sempre vengono scoperti.
Il nemico numero uno è il cemento. Le costruzioni illegali fioccano un po’ su tutto il litorale nostrano, anche perché molte volte i costrutturi stessi sanno che prima o poi arriva il condono che li mette in regola. Ville, villaggi turistici e alberghi che vengono eretti nel nulla, in una natura incontaminata in cui queste costruzioni di acciaio e cemento risultano come un pugno nell’occhio. Molte volte anche con la complicità delle organizzazioni criminali che su queste disgrazie ci speculano. Ma non c’è solo l’abusivismo edilizio. Anche se questo è il fenomeno più diffuso, i reati contestati riguardano anche gli scarichi fognari non a norma, l’inquinamento da idrocarburi, la pesca di frodo e le infrazioni al codice di navigazione.
Nel 2012 quelle riscontrate durante il tour di Goletta Verde sono state 13.518, il 2,8% in più dello scorso anno. Questi scempi hanno portato alla denuncia e all’arresto di 16 mila persone e 4 mila edifici sequestrati. La Regione che ha il poco invidiabile record di questi abusi edilizi è la Campania che per l’ennesimo anno è capofila con duemilacento infrazioni accertate. A seguire troviamo la Sicilia, Puglia e Calabria. E se al Sud le irregolarità sono più o meno stabili, sembra siano in aumento nel Centro Italia dove il Lazio “guadagna” una posizione, mentre la Liguria ne perde una. Ma molte irregolarità avvengono anche al Nord visto che ad esempio se sono state riscontrate più di 400 in Veneto, che ha molta meno disponibilità di costa della Campania o della Sicilia, e più di 200 in Friuli.
Considerando invece le infrazioni per chilometro di costa, scopriamo che subito dietro la Campania (in cui ci sarebbe un’infrazione ogni 200 metri) c’è l’Emilia Romagna, seguita da Molise, Lazio e Veneto, mentre le Regioni più “virtuose” sarebbero Sardegna e Basilicata con meno di un’infrazione ogni chilometro.
[Fonte: Legambiente]
Photo Credits | Getty Images
Bono 28 Marzo 2018 il 6:48 am
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