Potrebbe essere arrivato a 5.000 il numero delle vittime per il maltempo che in questi giorni si sta abbattendo sull’India settentrionale. Responsabile della tragedia è il monsone stagionale che si è abbattuto nello stato dello Uttarakhand da alcuni giorni. Il monsone è tra i più violenti abbattuti finora sullo Stato, e ha già causato piogge e temporali di una grande intensità e forza distruttiva.
Come si legge nei comunicati diramati dall’Agenzia di stampa indiana, Pti, il bilancio delle vittime per il passaggio del monsone potrebbe essere di 5.000 morti, anche se i dati ufficiali parlano di 660 deceduti. Non si hanno ulteriori dati per via dell’interruzione dei collegamenti tra le aree del Paese, ma il dato sembrerebbe essere attendibile poiché rivelato dal ministro indiano Yashpal Arya per la Gestione dei disastri ambientali ai giornalisti atterrato all’aeroporto di Jolly Grant di Dehradun tornando da un sopralluogo nelle zone colpite dell’area settentrionale dell’India.
I monsoni sono eventi naturali stagionali spesso di entità catastrofica che si verificano sull’India e sull’Oceano Indiano quando avviene il cambiamento della direzione del vento, in un periodo compreso tra il mese di maggio e il mese di ottobre inoltrato, per questo è un evento a carattere stagionale. Il monsone ha inizio lungo le coste dell’Oceano e poi si inoltra nel Nord del Paese spesso con effetti devastanti. Il ciclone tropicale di questi giorni, a quanto riferiscono le fonti ufficiali, si è riversato sulla regione di Uttarakhand con conseguenze molto pesanti: ieri 12.000 persone erano bloccate nelle valli della regione settentrionale dell’India e di esse solo 2.000 sono state messe in salvo dalle forze dell’ordine, ma 10.000 tra turisti e pellegrini sono in attesa dei soccorsi. Il ministro Arya ha dichiarato alla stampa che la valle più colpita è stata quella di Kedarnath dove almeno 5.000 persone hanno perso la vita.
[Fonte: RAI News]
[Photo Credit | Thinkstock]
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