La sperimentazione del pavimento antismog è partita nell’area degli arrivi del Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa promossa da SEA, la Società Esercizi Aeroportuali che gestisce gli scali di Malpensa e Linate. Si tratta di un pavimento rivestito da speciale microemulsione polimerica a base d’acqua additivata con biossido di titanio, chiamata Coverlite®, in grado di conferire alla pavimentazione caratteristiche catalitiche antismog.
Il processo è molto simile a quello della fotosintesi clorofilliana: il biossido di titanio a contatto con i raggi UV del sole provoca delle reazioni che trasformano i gas inquinanti in sali. Per ora sono stati trattati 1.800 metri quadrati con Coverlite®, ma l’obiettivo è migliorare la qualità dell’ambiente nello scalo milanese e dare un segnale forte nella Green economy, come dichiara con soddisfazione il Presidente di SEA Giuseppe Bonomi
Siamo il primo gestore aeroportuale ad aver voluto la sperimentazione di questa soluzione innovativa nel combattere l’inquinamento, con una precisa preoccupazione anche per quanto avviene fuori dall’aeroporto. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti che ci fanno valutare positivamente la scelta fatta per migliorare la qualità dell’aria e dunque del nostro ambiente.
La sperimentazione del pavimento che combatte lo smog sta già dando i suoi risultati perché Coverlite® è “attivo immediatamente” e, come spiega il Vicedirettore generale di Legambiente Andrea Poggio, permette di ridurre del 10% l’inquinamento
Questo trattamento degli asfalti consente un efficiente abbattimento di pericolosi inquinanti. E’ la prima volta che un prodotto fotocatalitico si sottopone a valutazioni sul campo, simili a quelle che si verificano nella gran parte delle strade urbane. Un abbattimento dell’ordine di grandezza del 10% non consente solo di eliminare l’inquinamento di troppo, ma potrebbe aiutare sensibilmente a rientrare nei limiti di qualità dell’aria richiesti dall’Europa.
Per monitorare l’efficacia del pavimento antismog sono attive da 4 settimane due stazioni mobili su campo che raccolgono dati sui parametri meteorologici e sugli inquinanti per stimare l’effetto sulle concentrazioni degli ossidi di azoto dopo l’applicazione della Coverlite® nell’area arrivi del Terminal 1.
[Fonte: SEA]
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