Patate sane e resistenti agli insetti, ma senza l’utilizzo dei pesticidi. Sono frutto di un esperimento di miglioramento genetico assistito portato a termine dai genetisti dell’americana Agricultural Research Service che hanno incrociato alcune patate comuni con due specie di tuberi selvatici provenienti dal Sud America. Il risultato sono patate resistenti ai parassiti, ottime in gusto, e coltivate in modo biologico al 100%.
L’incrocio della patata comune con la Solanum berthaultii originaria del Cile e con la Solanum etuberosum della Bolivia, ha dato vita a nuove patate resistenti ai più comuni e dannosi insetti che colpiscono i tuberi: gli elateridi. Le larve della dorifora e dell’afide Myzus persicae, elateridi dei più dannosi per le patate, scavano profonde gallerie nei tuberi di cui si cibano. Questi insetti non sono del tutto debellati dai pesticidi, ma è stato scoperto che i due parassiti non attaccano le due specie di patate selvatiche del Sud America perché i tuberi sono ricchi di glicoalcaloidi, una sostanza repellente per le larve.
Dopo i gatti OGM per studiare l’Aids, la scoperta delle patate resistenti agli insetti rimette in discussione il concetto stesso di organismo geneticamente modificato e di miglioramento genetico, laddove esso può garantire un’agricoltura sostenibile e lontana dall’utilizzo dei pesticidi. Inoltre il mercato delle patate, la cui versatilità nella cucina sostenibile è indiscutibile, potrebbe avere un ulteriore slancio durante un periodo di crisi globale. Solo negli Stati Uniti il giro d’affari che ruota attorno al prelibato tubero è di oltre 3,3 miliardi di dollari. Ha affermato Roberto Viola, direttore del Centro di ricerca Edmund Mach di Trento, specializzato nella lotta biologica
La notizia è rilevante perché dimostra che si possono creare varietà di piante d’interesse commerciale resistenti alle malattie trasferendo caratteristiche presenti nelle specie selvatiche. In questo caso è stato possibile generare linee commerciali simili alle Russet burbank, una delle varietà di patata più diffusa negli USA, ma resistenti a degli artropodi dannosi. Produrre piante resistenti ai patogeni attraverso il miglioramento genetico assistito è una strada percorribile: è un approccio scientificamente avanzato ma essenziale, perché può garantire la futura sostenibilità delle produzioni agricole riducendo sia i costi di produzione che il footprint chimico in campagna.
[Fonti: Il Corriere della Sera; USDA Agricultural Research Service]
[Photo Credit | Thinkstock]
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