Come dire “volere la botte piena e la moglie ubriaca”. La giunta Formigoni ha deciso che in Lombardia non si circolerà più con automezzi vecchi ed inquinanti, ma chi li ha li deve cambiare completamente di tasca sua, dato che degli incentivi all’acquisto dei mezzi nuovi non si vede nemmeno l’ombra.
Gli eco-incentivi previsti per quest’anno saranno più che dimezzati rispetto alla scorsa annata (poco più di 22 milioni contro i 60 di 365 giorni fa), e saranno destinati tutti ad uso domestico. Secondo il presidente della Regione, Milano sarà la città più teleriscaldata (non si capisce se d’Italia o d’Europa) entro 3 anni, e gli edifici saranno riqualificati. Peccato però che questi edifici rimarranno vuoti.
Non sarà più tanto semplice recarsi al lavoro o comunque spostarsi nella Regione dato che il blocco varrà con queste modalità:
- Dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, blocco per i mezzi euro zero, euro 1 ed euro 2;
- Fermo progressivo per ciclomotori e motocicli euro zero;
- Ingresso impedito nell’area A1 per ciclomotori e motocicli euro zero;
- Blocco per le due ruote euro zero nelle zone A2, B, C1 e C2.
A questo punto viene automatico pensare di prendere i mezzi pubblici. E qui i problemi aumentano. Infatti le aziende di autotrasporti dovranno rimodernare completamente di tasca propria il parco automezzi in quanto nemmeno più gli autobus più vecchi potranno circolare liberamente. Si calcola che saranno circa 800 mila i mezzi complessivi (compresi i camion) che saranno costretti a rimanere in garage dal 15 ottobre prossimo.
La soluzione non piace a nessuno. Protestano gli automobilisti, protestano i comuni (lo scorso anno moltissimi sindaci hanno ritirato l’ordinanza ed eliminato il blocco), e protesta persino il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che ha definito “inutili” i blocchi al traffico. L’unica possibilità che rimane per gli incentivi sono tremila euro proposti per le famiglie a basso reddito, ma anche su questi continua a circolare molta incertezza.
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