Dopo le polemiche sorte intorno alla nascita del Forum nucleare italiano, diretto da Chicco Testa, subito definito un fan club dell’atomo da Legambiente, prosegue la mobilitazione del fronte dei no, anche in spiaggia. Al Lido di Venezia, gli attivisti di Greenpeace hanno messo in campo una singolare protesta a suon di striscioni ed ombrelloni gialli per chiedere conto al governatore Zaia della sua incoerenza:
Zaia durante la campagna elettorale dello scorso inverno aveva dichiarato che nella sua regione il nucleare non sarebbe mai passato, ma in quattro mesi non ha fatto assolutamente nulla per scongiurare le ipotesi – ampiamente circolate nei mesi scorsi – di una centrale nucleare ENEL a Chioggia o in provincia di Rovigo.
In Veneto, stando al comunicato diffuso da Greenpeace, il nucleare è ancora più pericoloso perché l’area della laguna, che sprofonda in media di 3 cm l’anno, è quella in Italia più esposta agli impatti del cambiamento climatico che ha già effetti sugli ecosistemi terrestri, marini e costieri.
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