Cosa lasceremo in ererdità alle future generazioni? Rifiuti.
Già…viene in mente il cartone animato della Disney Wall-E che, futuristicamente, immmagina un Pianeta Terra ricoperto dai rifiuti che generazioni e generazioni di umani non sono riusciti a riciclare ma hanno accumulato, accumulato, fino a quando la spazzatura è divenuta troppa da rendere invivibile il Pianeta e il piccolo robot viene mandato in missione alla ricerca di una piantina, il simbolo della natura che rinasce. Siamo davvero lontani da questo futuro?
Gli esempi di Napoli, ora della Capitale, ma anche degli altri Paesi non ci fanno ben sperare. Su questi presupposti e sull’arte del riciclo razionale nasce il libro di Quintino Protopapa e Giovanni Corbetta, “La seconda occasione. Per dare nuova vita ai nostri rifiuti” Edizioni Ambiente 2012. Il racconto “con leggerezza e gusto” spiega come affrontare il problema dei rifiuti nel nostro Paese mostrando come piccoli comportamenti ragionevoli e virtuosi possano fare davvero la differenza. Il libro propone una lettura a più strati scendendo nel dettaglio con le schede tecniche e le normative in atto.
Il cuore del libro è tuttavia negli esempi, nei piccoli gesti quotidiani che ognuno di noi può fare senza fatica e senza sprecare del tempo, qui gli argomenti sono molto numerosi: si passa da semplici ricette di cucina per non sprecare gli avanzi di cibo, al riutilizzo dei residuati bellici, al reimpiego dei materiali nelle opere di architettura antiche, fino al rigattiere e allo “svuota cantine”. Quella che si prospetta è una civiltà del riciclo in cui non vi sono sprechi e quindi non vi sono immondizia e spazzatura nelle discariche o nelle strade: ogni materiale può essere riciclato, reimpiegato, aggiustato. Per citare il comunicato stampa della presentazione del libro
Un mondo che la società del consumo ha spazzato via, ma che ora, almeno nell’approccio viene recuperato, in una società in crisi che torna a dare valore alle cose, cercando di andare oltre la logica dell’usa e getta.
[Fonte e foto: ISSUU]