L’Europa in passato ha dovuto far fronte ad una serie di disastri ambientali di immane portata. A causa loro migliaia di persone hanno perso la vita, milioni casa e lavoro, e si tratta di lezioni da cui avremmo dovuto imparare qualcosa. Ed invece niente. Stiamo parlando dell’incidente nucleare di Chernobyl, degli insetticidi DDT, della benzina con il piombo ed altri errori umani che hanno comportato conseguenze devastanti. Oggi, anziché imparare da essi, continuiamo a sottovalutare i rischi dei segnali di disgregazione ambientale, come la sparizione delle api, e continuiamo a “provocare” la natura con gli OGM e tanto altro.
A lanciare l’allarme è l’Agenzia Europea per l’Ambiente che in un rapporto di 800 pagine mostra come migliaia di vite ed interi ecosistemi potrebbero essere salvati se solo l’uomo continuasse a fare quello che per millenni ha fatto: imparare dai propri errori. L’assurdità sta nel fatto che tutti sanno a cosa vanno incontro, ma per favorire l’industria ed il Dio Denaro, ci si prepara ad affrontare la prossima emergenza. Un po’ come quello che sta accadendo in Artico dove la Shell e le altre compagnie vanno a trivellare ben sapendo che prima o poi dovranno affrontare qualche disastro.
Il problema è che le prove scientifiche sui rischi vengono deliberatamente trascurate, e persino si arriva a pagare scienziati, come nel caso del nucleare, che tranquillizzino l’opinione pubblica dicendo che è una tecnologia sicura. Lo studio riguarda 18 settori, dal pericolo sulla salute umana dei cellulari all’effetto delle pillole contraccettive per l’ambiente acquatico, ed ha scoperto come, anche quando i Governi fanno qualcosa per limitare i danni, lo fanno quando ormai è troppo tardi. Nonostante gli avvertimenti della scienza arrivino con largo anticipo. In Europa ad esempio negli ultimi anni sono stati fatti 80 regolamenti dopo che un qualche tipo di disastro li ha resi necessari.
L’esempio più evidente riguarda il nucleare, dato che l’incidente di Chernobyl non ha fermato i piani dei Paesi europei, molti dei quali hanno avuto bisogno dell’incidente di Fukushima per cominciare a rifletterci su. Il prossimo campo di battaglia invece saranno gli organismi geneticamente modificati. Il rapporto afferma che gli OGM non forniscono alcun beneficio diretto ai consumatori, ma sono inadatti per quasi tutti gli agricoltori del mondo, e sulla loro sicurezza si nutrono ancora forti dubbi. Come sempre si aspetta che ci scappa il morto (o meglio “i” morti), per prendere provvedimenti.
[Fonte: the Guardian]
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federico 13 Maggio 2013 il 3:02 pm
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