L’avorio alimenta dispute e conflitti. Gli elefanti vengono uccisi dai bracconieri perché le loro zanne possano essere vendute in cambio d’armi e droghe dalle organizzazioni criminali internazionali, prima che queste diventino chincaglieria e gioielli per i consumatori. Le autorità di 85 Paesi hanno sequestrato quasi 400 tonnellate di avorio al mercato nero da quando è stato vietato il commercio di avorio, nel 1989.
Non sono le battute di un film d’azione, Leonardo Di Caprio fa sul serio e si schiera a favore degli elefanti, contro il traffico illegale dell’avorio. L’attore americano sarà il prossimo testimonial di una campagna per salvare gli elefanti promossa dall’International Fund for Animal Welfare (USA).
La campagna di sensibilizzazione partirà a breve per raggiungere oltre 7.000.ooo tra insegnanti, studenti e famiglie in oltre 15 Paesi in tutto il mondo. Nel corso dell’anno Ifaw lancerà anche una petizione per raccogliere 1 milione di firme da sottoporre ai governi per fermare le stragi di elefanti e combattere il commercio illegale delle loro zanne. Da un sondaggio compiuto da TNS per conto dell’organizzazione americana, la maggior parte delle persone intervistate, non sono consapevoli dei rischi connessi all’uccisione degli elefanti per l’avorio. Eppure i pachidermi continuano ad essere uccisi, la popolazione di elefanti allo stato brado è stata dimezzata del 50% nel secolo scorso. Come afferma Di Caprio
Diverse persone nel mondo non hanno idea di quanti elefanti vengano uccisi per le loro zanne. C’erano 1,3 milioni di elefanti nel 1979. Il bracconaggio dilagante, insieme ad altri fattori, li ha ridotti a meno della metà, a circa mezzo milione.
Leonardo Di Caprio non è nuovo a questi argomenti e spesso ha prestato il suo volto per campagne contro lo spreco delle risorse e la lotta ai cambiamenti climatici. Le sue idee sono raccolte nel film documentario “L’undicesima ora” (2007) dove l’attore, e regista, intervista oltre cinquanta tra i più importati intellettuali e attivisti, tra cui la compianta Wangari Maathai, per raccontare i problemi ambientali del Pianeta e per trovare soluzioni concrete e sostenibili per evitare il tragico destino.
[Fonte e foto: Ifaw]
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