La legge Terra dei fuochi e Ilva, ovvero il provvedimento sulle emergenze ambientali da poco varato dal Governo Letta, non ha convinto tutti: la Lega e il M5S hanno votato contro e SEL si è astenuta. Vediamo allora cosa cambia in concreto per le zone interessate e perché la legge non ha entusiasmato parte delle forze politiche.
Il decreto Terra dei fuochi e Ilva è diventato legge due giorni fa, passando al Senato con 174 voti a favore, 58 contro e 12 astensioni. In soldoni la legge prevede anzitutto la nascita del reato di rogo di rifiuti in aree non adibite a discarica, con pene comprese tra 2 e 5 anni di reclusione e aggravanti in caso a compiere il reato sia un’azienda.
Il decreto Terra dei fuochi e Ilva prevede inoltre la possibilità di screening gratuito per il controllo della salute sia in Puglia che in Campania (per tale possibilità saranno stanziati 50 milioni di euro nell’anno in corso e nel prossimo). Come è noto, inoltre, è ora possibile far uso dell’esercito per varie operazioni nella Terra dei fuochi, per sequestri, bonifiche e quant’altro. Altro punto cruciale è la mappatura e il monitoraggio dei terreni contaminati della zona, al fine di poter poi procedere alla bonifica e al fine anche di “scagionare” le zone non infette, dato l’enorme danno di immagine che deriva anche per gli agricoltori che producono su suoli non contaminati.
Sul fronte dell‘Ilva la legge dispone che il commissario straordinario possa aumentare il capitale sociale al fine di riuscire a rispondere ai parametri dell’AIA (Autorizzazione Integrale Ambientale). Questa misura non è piaciuta al Movimento 5 Stelle che vorrebbe più rigore nei confronti dell’industria di Taranto, maggiori controlli e durezza verso la gestione dell’azienda.
Inoltre è noto che il Movimento 5 Stelle abbia polemizzato con la legge sulla Terra dei fuochi in quanto riduttiva rispetto a quanto poteva essere fatto e quanto proposto dagli stessi parlamentari. Secondo le parole di Serenella Fucksia
il testo è una accozzaglia di falsità e spot elettorali al posto di una costruttiva pianificazione per il ripristino dei siti inquinati e di una vera tutela della salute dei cittadini.
Dall’altro lato il Governo si autoincensa per il buon operato svolto, ma anche SEL e Lega non hanno gradito il lavoro portato a termine. La sensazione è che si potesse fare di più (anche molto di più), ma che comunque è un primo passo.
La vera questione ora, come capita terribilmente spesso in Italia, è capire se tale legge verrà applicata al meglio o se verrà applicata poco o male. Il tempo ci dirà la verità.
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