Il Consiglio regionale della Puglia, con voto unanime da parte di maggioranza ed opposizione, ieri 22 febbraio, ha detto sì alla legge che limita le emissioni di benzoapirene, nocive per la salute pubblica, ad un nanogrammo al metrocubo.
Profonda soddisfazione è stata espressa dal presidente Nichi Vendola che ci ha tenuto a sottolineare come ieri sia stata scritta una bella pagina per la Regione, dimostrando che i veleni non sono un dato fatale ma possono essere combattuti.
Spiega Donato Pentassuglia, presidente della quinta commissione, ambiente e territorio, che i valori norma dovranno essere raggiunti nel più breve tempo possibile proprio per arginare le conseguenze sui cittadini ed alla luce dei principi di cautela contemplati nell’articolo 191 del trattato di Lisbona.
Una legge, quella appena approvata in Puglia sulle emissioni di benzopirene, che può fungere da pilota in Italia e che è testimonianza concreta di quanto destra e sinistra, se unite su un fronte comune e di fondamentale importanza come la salute ambientale e la tutela della popolazione, possano produrre risultati concreti. E di risultati concreti parla anche Iganzio Zulla, Pdl, affermando che, con questo decreto, il governo di Nichi Vendola è passato, finalmente, dalle parole ai fatti.
Fatta la legge bisogna assicurarsi che venga rispettata. Lo sottolinea Alfredo Cervellera (Sel) auspicando che ci sia un monitoraggio costante in materia. Per Patrizio Mazza (Idv), sul banco degli imputati, oltre al benzoapirene, dovrebbero salire anche tutte quelle sostanze che è noto siano dannose per la salute pubblica e causa dell’insorgenza di tumori tra la popolazione. Lorenzo Nicastro, assessore all’Ambiente della Regione Puglia, ha espresso
Grande soddisfazione per la concretizzazione di un’iniziativa che si pone in continuità con i provvedimenti sinora adottati dalla Giunta regionale per le aree ed i territori maggiormente compromessi, come l’area di Taranto, nella quale da mesi è in corso il monitoraggio diagnostico in continuo sul benzo(a)pirene.
Nicastro auspica che
anche il governo ed il parlamento nazionali vogliano rivedere la propria posizione, ripristinando termini più cogenti per il rispetto dei valori di legge.
[Fonte: Adnkronos]
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