La vicenda Green Hill presto potrebbe diventare solo un ricordo per gli italiani. Dopo aver recepito le direttive dell’Unione Europea riguardanti la vivisezione, il Parlamento italiano ha finalmente avviato l’iter per redigere una nuova legge che porrà la parola fine al problema annoso degli esperimenti sugli animali. Il testo è stato approvato ieri in Senato ed ora passa alla Camera in modo da avere, nell’arco di poche settimane, una legge che stabilisca una volta per tutte come ci si deve comportare nella ricerca scientifica.
Il caposaldo di questa nuova normativa, voluta sia da politici di destra che di sinistra, e per una volta con il consenso delle associazioni animaliste, è che è fatto divieto di effettuare sperimentazioni sugli animali. Nel testo si legge infatti che è vietato allevare dei cani al solo scopo della sperimentazione, nonché utilizzare cani, gatti o altri animali in via di estinzione durante gli esperimenti. Anche se non è chiaro cosa ne sarà degli altri animali non in via di estinzione (probabilmente la specifica è dovuta per consentire gli esperimenti sui topi), quello che la legge stabilisce è che bisogna trovare dei metodi “alternativi” per ottenere gli stessi risultati scientifici.
Ed i metodi alternativi sono ad esempio le simulazioni al computer, le analisi delle cellule in laboratorio, e tutti quei vantaggi che la scienza moderna concede.
Con il voto il Senato ha senza dubbio migliorato il recepimento della direttiva europea in materia di vivisezione introducendo, con l’approvazione dell’articolo 12, alcune norme di assoluta importanza per la tutela degli animali, per una vera ricerca scientifica alternativa e che rappresentano un valido punto di partenza per rilanciare la battaglia per l’abolizione della vivisezione. La concreta tutela degli animali aveva bisogno di questo importante punto di partenza che ora può fare dell’Italia il Paese con la legge più avanzata al mondo
ha spiegato la senatrice di Sel Giuliana De Petris. Le fa eco l’ex Ministro Brambilla che si vanta di essere stata lei a scrivere e promuovere tale legge nella scorsa legislatura, la quale si augura che le legge italiana venga recepita anche negli altri Paesi europei. Positivi sono anche i commenti che arrivano dalla LAV (Lega Anti Vivisezione) e dalle altre associazioni animaliste.
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