Nei mesi scorsi, sull’ondata ambientalista dovuta ai dati sull’inquinamento, a quelli sull’energia rinnovabile e agli obiettivi sul taglio delle emissioni, forse presa dall’entusiasmo, la Ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo annunciò un piano antismog per far rientrare i parametri delle città italiane sotto le soglie stabilite per legge. Ma fece anche di più: stabilì una data entro la quale il piano sarebbe divenuto operativo: fine marzo.
Oggi è 7 aprile, ma ancora non si è visto nulla. Non solo non è stato applicato nessun piano nelle città italiane, ma non è stato nemmeno proposto. Per questo Legambiente è intervenuta all’ultima tappa del Treno Verde che si è tenuta a Genova, chiedendo alla Prestigiacomo di attuare le sue promesse.
La richiesta è di non sottovalutare, oltre al comune inquinamento, anche quello acustico, spesso considerato secondario rispetto a quello ambientale, ma che provoca danni simili all’aria inquinata, e che di certo non fa bene al corpo umano. Se, infatti, dal punto di vista del miglioramento della qualità dell’aria, qualche cosa si sta muovendo, per l’inquinamento acustico siamo ancora molto indietro. Per non parlare degli incentivi ai mezzi pubblici e alle biciclette, che ancora non si sono visti.