Arriva direttamente da Legambiente un documento piuttosto interessante che riguarda le isole che si stanno attrezzando per diventare completamente rinnovabili, un modello da imitare per cui tanto si stanno mobilitando anche altre associazioni ambientaliste, come ad esempio Greenpeace che lotta contro le compagnie petrolifere per un Mediterraneo rinnovabile.
Non ci sono solo isolotti di pochi chilometri, ma anche isole di dimensioni maggiori che, attualmente, si possono considerare delle specie di riserve di energia rinnovabile: insomma, la dimostrazione vivente che affidarsi a questo tipo di soluzione energetica a zero emissioni permette in ogni caso di soddisfare perfettamente ogni nostro bisogno energetico.
Le isole smart energy sono le seguenti: El Hierro (in Spagna), Samso e Bornholm (in Danimarca), Aruba e Bonaire (nei Paesi Bassi), Muck, Eigg e Gigha (in Scozia), Wight (in Inghilterra), Tokelau (in Nuova Zelanda) e Pellworm (in Germania).
El Hierro, la prima isola completamente autosufficiente con fonti 100% rinnovabili
Sono proprio queste le isole elencate da Legambiente all’interno del dossier che è stato ribattezzato “11 isole in transizione verso 100% rinnovabili“.
A suon di record, la prima isola che è riuscita a soddisfare il suo fabbisogno energetico solo ed esclusivamente con fonti rinnovabili è quella spagnola di El Hierro, anche grazie al costante apporto garantito da un’educazione civica che ha pochi eguali.
Dal mese di giugno dello scorso anno sono circa diecimila i cittadini che usano solamente energia elettrica che proviene da due tipi di impianti, ovvero eolici e idroelettrici. Il prossimo progetto da portare a termine è quello di far muovere ogni tipo di veicolo tramite energia rinnovabile nell’intera isola.
Certo, non provate nemmeno a pensare che le altre dieci isole abbiano tanto di meno: l’autosufficienza energetica con fonti rinnovabili è stata raggiunta tranquillamente a Samso, che adesso non dipende da nessun’altra città in termini energetici, mentre nell’isola di Pellworm gli impianti di cogenerazione, le pale eoliche (ben otto) ed un impianto solare permettono di produrre tre volte il fabbisogno energetico dei suoi 1200 abitanti.
E in Italia?
Le potenzialità, come al solito, sono grandi, ma i risultati attuali sono meno che scarsi, per usare un eufemismo. E’ sufficiente pensare come a Lampedusa, Favignana e Giglio il fabbisogno energetico è soddisfatto ricorrendo alle centrali a gasolio. Un ulteriore segno tangibile di come in Italia i problemi energetici siano ancora ben lontani dall’essere risolti o anche solamente affrontati in maniera convinta e decisa.
Legambiente ha così voluto lanciare un questionario online di dieci domande aperto al pubblico, per comprendere meglio come poter sfruttare fonti rinnovabili anche alle tre isole italiane sopracitate, arrivando ad un modello da cui poter trarre ispirazione il più possibile: una battaglia, quella verso un futuro 100% rinnovabile, che l’associazione persegue da tanti anni e per cui ha lanciato anche diverse denunce, come quella nel 2013 contro il blocco di 11 impianti eolici per cause burocratiche.
Gita 1 Marzo 2017 il 1:32 am
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