Dal rapporto di Legambiente i killer che minacciano il mare italiano sono 6: la maladepurazione, le estrazioni petrolifere, l’abusivismo edilizio, il consumo di suolo costiero, le grandi navi, l’inquinamento da attività militari. Vediamo in dettaglio come, quando, perché e come intervenire per fermare l’omicidio del Mediterraneo.
Come spiegano gli esperti di Legambiente
La maladepurazione resta la priorità da affrontare da Nord a Sud della Penisola: sotto accosa ancora le foci di fiumi, torrenti e canali, dove è stato rilevato il 90% dei punti critici.
Con 130 punti inquinati, uno ogni 57 km di costa, la maladepurazione è tuttavia solo uno dei 6 killer dei nostri mari, l’altro è quello delle estrazioni petrolifere. Sotto il mirino di Goletta Verde 2013 e degli attivisti di Legambiente sono Ombrina mare, l’Adriatico centro meridionale, il mar Ionio, il canale di Sicilia quando non solo il parere dei cittadini è contrario ma anche le quantità di idrocarburi in gioco sono a dir poco ridicole.
L’abusivismo edilizio è un killer che uccide nel tempo e che colpisce soprattutto il Sud Italia: Triscina (Trapani) con più di 5.000 case illegali si aggiudica il record, ma non scherzano neppure Ischia e la provincia di Salerno; Torre Mileto e Lesina (Foggia). Il consumo di suolo riguarda oltre il 55% della costa delle 8 regioni prese in esame da Legambiente (Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Sicilia, Campania, Lazio).
Si torna a parlare di grandi navi e non solo della Costa Concordia ancora nei fondali dell’isola del Giglio in attesa di essere spostata; ma delle navi da crociera che continuano a transitare in luoghi non adatti al loro passaggio: il campanile di San Marco si può vedere anche a piedi, non necessariamente a bordo di una grande nave che invade la Laguna di Venezia.
L’inquinamento dovuto alle attività militari è invece la piaga che colpisce la Sardegna: dall’isola di Santo Stefano a La Maddalena, dal poligono di Quirra in Ogliastra
i fondali marini rischiano di soccombere sotto il peso di una mole impressionante di rifiuti inquinanti.
[Fonte e foto: Legambiente]
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