Legambiente ha espresso chiaramente la propria opinione in merito ai delitti ambientali in Italia: vanno assolutamente inseriti nel codice penale per evitare che lo sfascio ambientale e territoriale cui è andata incontro l’Italia nel corso dei decenni possa essere arrestato.
Esponenti di Legambiente hanno focalizzato la propria attenzione sulla necessità di inserire i delitti ambientali nel Codice penale del nostro paese durante un recente convegno cui era presente anche Realacci, il presidente della commissione ambiente alla camera, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e altre figure di spicco. Rossella Muroni di Legambiente al fine di mettere un freno alla devastazione del nostro splendido paese ha chiesto l’introduzione dei delitti ambientali nel codice penale come una “riforma di civiltà”.
La riforma di civiltà che invochiamo da tempo parte proprio dall’inserimento nel Codice penale dei delitti ambientali con l’aggiunta di uno specifico Titolo che possa disciplinare con pene efficaci, proporzionate e dissuasive – come ci chiede l’Europa – alcune fattispecie specifiche.
Per quali fattispecie si invocano tali pene? Si fa riferimento, tra l’altro, al disastro ambientale, ai delitti ambientali di carattere organizzato, alla frode di natura ambientale. Fondamentale è ricordare sempre i terribili dati che si registrano nella nostra nazione per ciò che concerne i reati ambientali e ai danni del territorio. Come sottolinea Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente
Ogni anno nel nostro Paese vengono accertati oltre 30mila reati contro l’ambiente, quasi 4 ogni ora. Si tratta però solo della punta di un iceberg, una minima parte rispetto a ciò che accade realmente. Dopo vent’anni di attesa speriamo che questa legislatura sia quella giusta per dotare il nostro Pese di una adeguata tutela penale dell’ambiente.
Se si raffronta il nostro caso agli altri paesi UE spicca subito il riferimento meramente formale della Direttiva Comunitaria 99 del 2008: introdurre i delitti ambientali nel codice penale ci permetterebbe di allinearci agli standard europei, oltre a preservare un territorio che ha disperato bisogno di protezione.
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