Legambiente nel suo nuovo dossier Mare Monstrum 2012, basato sul lavoro effettuato dalle forze dell’ordine e dalle capitanerie di porto, avverte: 13.149 i reati ambientali commessi ai danni dei mari e delle coste italiane nello scorso anno, tra colate di cemento abusivo, scarichi illegali di tipo fognario e industriale, metodi di pesca illegittimi, inquinamento da scarico di rifiuti solidi e altro ancora.
È la Campania la regione con il maggior numero di illeciti in questo settore, ben 2.387, una cifra pari al 18% del totale. A seguirla nella classifica nera delle regioni la Sicilia, con 1981 reati ambientali, e poi ancora la Puglia e la Calabria con 1633 e 1528 infrazioni registrate ai danni di coste e mari. Gli illeciti commessi con maggior frequenza sono la pesca illegale e l’abusivismo edilizio.
Il dossier Mare Monstrum è stato presentato a Roma nella conferenza lancio dell’edizione 2012 della Goletta Verde di Legambiente. Fra i presenti anche la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni, che ha posto l’accento sul gravissimo problema, riguardante le nostre coste, dell’abusivismo e delle colate di cemento:
Dopo decenni di denunce, di battaglie legali e di campagne di sensibilizzazione, ben poco e’ cambiato. Molti degli ecomostri segnalati da anni sono ancora in piedi ed il rischio e’ proprio quello di farci l’abitudine. Non solo, accanto al vecchio abusivismo proseguono le colate di cemento: solo nel 2011, i sequestri in materia urbanistica sulle coste sono stati 1.298, quasi quattro al giorno. Secondo i dati nazionali del Cresme, lo scorso anno nel nostro Paese si sono commessi 25.800 nuovi abusi, pari al 13,4% del totale costruito, con un giro d’affari stimato in circa 18,3 miliardi di euro.
Altro problema maiuscolo per le coste della penisola, come sottolineato dal vicepresidente nazionale Legambiente Stefano Ciafani, è quello degli scarichi fognari non precedentemente trattati: come riportato nel dossier rispetto al carico inquinante totale prodotto in Italia la copertura di depurazione raggiunge solo il 76%, non permettendo quindi la gestione di un quarto del carico inquinante complessivo. Tali capacità medie calano in particolar modo nel Sud e nelle Isole,dove la copertura cala fino al 66% e dove, soprattutto nei prossimi mesi la situazione diverrà particolarmente critica a seguito delle grandi quantità di turisti in arrivo.
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