I ricercatori hanno infatti installato delle stazioni meteorologiche per monitorare le zone migliori per trarre vantaggio dalle risorse rinnovabili.
Nel prestigioso ateneo americano, d’altra parte, tutti si ingegnano per trovare ecosoluzioni al problema energetico.
Uno studente che vive nel campus, Roger Huang, ad esempio ha trovato il modo di porre rimedio alla mancanza di aria condizionata nell’ala in cui risiede, sfruttando la ventilazione trasversale per raffreddare l’ambiente.
Pensate se tutti i residenti del vasto campus sapessero in anticipo che tipo di direzione prenderà il vento, quanto forte picchierà il sole, quali sarebbero i vantaggi!
Secondo il professor Paolo Linden, docente di Ingegneria Ambientale presso l’ateneo, se si è a conoscenza del tipo di vento che soffia e della direzione che prende, lo si può sfruttare al meglio per raffreddare le abitazioni nei giorni più caldi.
O utilizzare l’intensità delle radiazioni solari per sapere quanto diventerà calda l’abitazione.
Questo permette di sapere quando è il caso di irrigare i campi o quando è inutile perchè pioverà a breve, quando si possono aprire le finestre dotate di pannelli solari perchè il sole è più intenso, quando c’è molto vento ed è inutile accendere l’aria condizionata perchè è sufficiente far arieggiare la casa.
Le case più attrezzate del campus hanno addirittura dei sistemi informatici propri in dotazione, che aprono o chiudono automaticamente le finestre proprio sulla base del tempo che farà.
Il professor Kliessl auspica che la fusione di ingegneria e meteorologia fornirà un progetto per la conservazione di energia nelle case e in tutto il mondo. Ce lo auguriamo anche noi!