E’ una casa dove si vive -ha spiegato Enrico Loccioni, presidente del Gruppo Loccioni che ha gestito il progetto- una micro centrale idroelettrica dove si produce, una scuola dove si impara, un posto dove si lavora in fase di miglioramento continuo, un sito dove si progetta e una vecchia casa di campagna dove si ospita.
La casa è dotata di strumenti per la comunicazione unificata che dà agli utenti la possibilità di telelavoro. In particolare sono applicate soluzioni per la gestione, monitoraggio e controllo a distanza dei consumi elettrici, del riscaldamento, dei consumi telefonici, e della domotica.
sekhmet 26 Giugno 2008 il 2:30 pm
Davvero una realizzazione Faraonica! Sarebbe interessante sapere anche: quanto è costato tale complesso; in quanti anni si ammortizzano i costi per la sua realizzazione e soprattutto chi e quante sono le persone che stanno beneficiando di tanta magnificenza, o è come lo specchietto per le allodole come la prima casa ipertecnologica costruita a Brescia nelle vicinanze della stazione ferroviaria, il cui unico ad avere goduto della cosa è stata una sola persona. Un’altro Paperon de Paperoni? perchè il seguito della drome-house bresciana, non ha avuto seguito…
Chiara Ranallo 26 Giugno 2008 il 3:33 pm
domande legittime che prima di te mi sono posta io.. ho provato a contattare la respondabile area stampa della leaf community.
Se e quando riceverò risposta girerò a voi le notizie ottenute.
Grazie per il tuo puntuale interessamento.
Antongiulio Martina 21 Agosto 2008 il 4:57 pm
vorrei sapere se è possibile collaborare con voi.