Per l’Italia partecipano a questo progetto gli scienziati del laboratorio Casti dell’Infm-Cnr dell’Aquila, dell’Universita’ di Udine, dei centri industriali Plalam e Cromosphere, e dei centri di ricerca quali il Centro sviluppo materiali Csm e Centro ricerche Fiat.
Coordinatore dell’intero gruppo di ricerche è Matthias Wittmar del Leibniz Institute for New Materials di Saarbruechen, in Germania, che spiega così gli obiettivi del Multiprotect:
Il nostro progetto si propone di sviluppare, grazie alle nanotecnologie, materiali in grado di proteggere dalla corrosione alluminio, magnesio e leghe d’acciaio senza far ricorso a metalli pesanti come il cromo, la cui dispersione nell’ambiente e’ difficilmente controllabile.
Le nanovernici ecologiche contribuiranno, inoltre, a ridurre i costi di produzione delle sostanze anticorrosione e potranno avere applicazioni nell’industria automobilistica e aerospaziale, e potenzialmente nel settore navale.
Possono infatti essere applicate grazie ad un semplice processo chimico (processo sol-gel) a bassa temperatura, senza dover ricorrere ai forni ad alta temperatura.
Gli ossidi di metallo, composizione delle nanoparticelle, immersi in una rete di materiali organici ed inorganici bloccano la corrosione, fungendo da filtro protettivo.
L’efficacia è superiore di un terzo alle normali vernici protettive. Più economiche, non inquinanti, maggiormente efficaci: credo non occorra aggiungere altro!
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