L’espansione delle energie rinnovabili dovrebbe migliorare sensibilmente lo stato di salute degli attuali 700.000 lavoratori occupati nel settore energetico negli Stati Uniti. A stabilirlo è uno studio del Medical College of Wisconsin, a Milwaukee. La loro ricerca, pubblicata sul Journal of American Medical Association da Steven Sumner e Pietro Layde, ha esaminato i rischi per la salute dei lavoratori nelle industrie con fonti energetiche rinnovabili rispetto a quelle con combustibili fossili.
Il rischio di lesioni e la morte sul lavoro tra i lavoratori è un costo nascosto, noto come “esternalità“. Essa porta ad una serie di problemi dovuti a danni all’ambiente ed effetti negativi sulla salute umana causati da inquinamento, lesioni e morte tra i lavoratori nel settore energetico.
Il Dr. Sumner ha esaminato i rischi per la salute umana associati con i tradizionali combustibili fossili, quali carbone, petrolio e gas naturale, rispetto alle fonti di energia rinnovabili come l’energia eolica, solare e biomassa. L’energia eolica e solare sembrano offrire minor rischio di lesioni e di morte sul lavoro rispetto ai tradizionali combustibili fossili nella fase di estrazione dell’energia, dove per quanto riguarda il vento e il sole è minimizzato o eliminato. La biomassa, composto di biocarburanti, rifiuti organici, legno e combustibili derivati, che attualmente rappresenta più della metà del consumo di energia rinnovabile negli Stati Uniti, non sembra offrire un significativo vantaggio per la sicurezza dei lavoratori rispetto ai combustibili fossili.
Spiega il Dr. Sumner:
Il settore energetico rimane una delle industrie più pericolose per i lavoratori degli Stati Uniti. Un passaggio alla produzione di energia rinnovabile che utilizza fonti come il vento e l’energia solare potrebbe potenzialmente eliminare 1300 decessi tra lavoratori nel corso dei prossimi dieci anni.
Il Dott. Layde, in una precedente ricerca sugli effetti sulla salute di una transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, si è concentrato sui benefici ambientali delle energie rinnovabili, sulla qualità dell’aria e del riscaldamento globale. I ricercatori hanno esaminato il costo del lavoro nella produzione dell’energia tradizionale e nuove energie ed hanno rilevato che, mentre le energie dei combustibili fossili hanno storicamente un prezzo inferiore a quello delle energie rinnovabili, i costi nascosti, o esternalità, in particolare gli effetti negativi sulla salute umana, spesso non sono stati presi in considerazione.
I pericoli per i lavoratori sono stati esaminati in varie fasi della produzione di energia: estrazione, produzione e distribuzione. Il lavoro nelle miniere di carbone, gas, e nell’estrazione del petrolio è la seconda più pericolosa occupazione negli Stati Uniti con 27,5 decessi su 100.000, rispetto al tasso di mortalità medio annuo di 3,4 decessi per tutte le industrie. Inoltre, i lavoratori nel campo dei combustibili fossili rischiano accidentali lesioni da estrazione, e sono esposti a pericolose particelle, gas e alle radiazioni. Le energie rinnovabili, che eliminano la piena fase di estrazione, riducono di molto il pericolo.
La richiesta di energia dei combustibili fossili non solo porta a gas ad effetto serra ed inquinamento respiratorio, ma anche al rischio di esplosioni catastrofiche. Questo vale anche per la generazione di energia da biomassa. Nei Paesi sviluppati, i combustibili fossili sono associati a più incidenti mortali per unità rispetto all’energia nucleare o ad una centrale idroelettrica. Con il vento ed il sole la possibilità di una grande catastrofe involontaria è molto limitato.
Ci sono diversi modi di distribuzione di energia. Gli incidenti in autostrada rappresentano la maggior percentuale di decessi tra i lavoratori nel settore del petrolio e gas naturale. Le energie eolica e solare condividono un percorso comune ed il rischio per la trasmissione di corrente elettrica attraverso le linee elettriche è praticamente nullo.
Ancora dubbi su quale energia scegliere per il futuro?
Fonte: [Sciencedaily]
Diego Eticalgreen 19 Agosto 2009 il 10:50 pm
L’ho sempre detto.