Dario Gambarin, classe 1958, è nato a Castagnaro, vicino Verona ma è bolognese di adozione. E’ uno degli esponenti più significativi della Land Art nel nostro Paese, a illuminarlo è stato un viaggio in Germania alcuni anni fa, dove vide fotografie dell’arte della terra e da allora ci ha regalato volti dei più grandi personaggi della storia, come Nelson Mandela, ma anche visi di extraterrestri e messaggi ecologici, perchè alla base della sua arte c’è l’amore per la natura e per la vita contadina. Così commenta ironicamente il suo alieno:
Niente catastrofismi. E’ un modo per deridere un po’ gli apocalittici. Ma c’è anche un taglio ecologico: se proprio questi marziani devono arrivare, speriamo che almeno loro ci vengano ad insegnare il rispetto per il pianeta.
Gambarin è un pittore che dipinge sui campi di grano, e il suo pennello è un trattore. Opere immense, grandi come sei campi di calcio, non sono eterne come tele o sculture, ma l’impatto e la forza espressiva sono davvero sensazionali.
Tra le sue ultime fatiche vi è il volto di Barack Obama, realizzato a pochi giorni dalla visita del Presidente USA in Italia per il Gb 8. 27.000 metri quadrati di terreno trasformato per accogliere il ritratto del Presidente degli Stati Uniti, una performance di 90 minuti in sella ad un trattore. A lato del volto di Obama la scritta The hope is in the land, la speranza è nella terra. Un messaggio asciutto e diretto, un inno alla natura e all’uomo, consapevole e responsabile delle proprie azioni. L’artista spiega di aver scelto il Presidente USA perché
E’ l’uomo della speranza, legato alla terra e sensibile ai problemi ecologici.
La sua installazione è stata realizzata su un campo di grano trebbiato nella bassa veronese e resterà ancora pochi giorni, fino alla fine dell’estate. Alla domanda sul come faccia a dipingere su campi di grano senza punti di riferimento, risponde
L’immaginazione è l’unica chiave per penetrare il mistero della vita.
Alcuni giorni prima realizza uno schizzo su carta e poi sul trattore e il capolavoro inizia da sé. Le sue performances stravolgono anche l’uso del trattore che si trasforma da macchinario agricolo a strumento di creatività. L’artista nel realizzare le sue opere rivive quella fatica, quel duro lavoro di aratura come un ritorno alla vita rurale, un
bel messaggio per tornare ad una forma di rispetto nei confronti del nostro ambiente.
[Fonte: Adnkronos]
[Foto: multimedia.quotidiano; dariogambarin]
view 14 Febbraio 2017 il 3:50 am
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