I designers italiani Andrea Trimarchi e Simone Farresin hanno creato una collezione di vasi e lampade, Autarchia, utilizzando uno speciale biomateriale basato sulla farina che si impiega per preparare pani artistici a Salemi, in Sicilia, in occasione delle celebrazioni in onore di San Giuseppe, il 19 marzo. Durante il Medio Evo, gli isolani affrontarono periodi di siccità estrema. Fu allora che invocarono il santo per l’arrivo delle piogge, riconoscendogli eterna gratitudine quando infine le precipitazioni giunsero a lenire le sofferenze di una terra assetata e riarsa. Da allora si ringrazia il santo sfornando pane dalle forme alquanto insolite ed allestendo banchetti luculliani su altari noti come le Cene di San Giuseppe.
I due designers, titolari dello studio Formafantasma, hanno studiato ad Eindhoven e vivono da tempo nei Paesi Bassi ma non rinunciano evidentemente all’ispirazione della tradizione artigianale italiana, scegliendo di plasmare nuove forme che richiamino il profumo di sapori antichi come il pane del Sud Italia. Autarchia rende omaggio alla vita di un ecosistema autosufficiente, senza complicazioni, fatta di bisogni semplici, di piaceri caldi e vivi come il pane appena sfornato, necessità primarie soddisfatte dalle risorse naturali locali. Una filosofia che mira a riscoprire l’essenzialità degli ingredienti come risposta alle vere ed uniche esigenze vitali: il cibo genuino, la convivialità, il concetto di comunità. La saggezza è nelle mani che modellano dolcemente la natura per trarne nutrimento e vitalità, mani antiche e sapienti che plasmano il futuro per alleggerirlo dalla complessità che domina lo stile di vita frenetico improntato al globale.
L’installazione dei due designers comprende una serie di vasi funzionali e durevoli proprio come le tradizioni siciliane che sopravvivono agli anni. I vasi, come le lampade, sono stati realizzati tramite un processo di essiccazione naturale che ha rispettato i tempi di un bello che si fa attendere. Alcune sono state invece essiccate in forno ma a temperature molto basse. Il biomateriale di cui si compongono contiene una percentuale del 70% di farina, del 20% di rifiuti agricoli e del 10% di calcare rigorosamente naturale. I colori che caratterizzano le diverse sfumature degli oggetti sono stati ottenuti grazie alla selezione di verdure, spezie e radici diverse, essiccate, bollite e filtrate per ricavarne coloranti naturali. I vasi e le bottiglie sono impermeabili grazie ad una miscela di cera d’api e colofonia (resina di pino).
Autarchia è uno dei finalisti del premio INDEX, dedicato alla progettazione sostenibile, un riconoscimento che viene assegnato ogni anno a Copenaghen ai designers più impegnati del mondo e che vedrà la sua tappa finale a settembre. L’intera collezione Botanica, composta da oggetti realizzati con polimeri naturali, sarà esposta al Museo Plart di Napoli ad ottobre.
[Fonti: NYT; Formafantasma]
[Foto: Formafantasma]