L’auto ecologica continua ad essere al centro dell’attenzione dei grandi dell’automobile che lavorano da anni allo sviluppo di auto elettriche o ibride ad emissioni zero. Tutte le case automobilistiche hanno lanciato programmi ecologici per la realizzazione di auto a bassissime emissioni nocive. In quest’ottica la Volvo ha avviato un programma che prevede nell’immediato l’utilizzo dei biocarburanti e in un futuro più lontano lo sviluppo del “plug in“, l’auto elettrica senza l’impiego del motore a combustione. La Volvo, dunque, sceglie di puntare inizialmente sui biocarburanti ed in particolare sul bioetanolo. Già oggi sono disponibili alcuni modelli, come la V70 e la S80, che montano motori Flexifuel turbo-compresso da 2,5 litri e con 5 cilindri il cui consumo di carburante si attesta attorno ai 9,2 l/100 km con cambio manuale e ai 10,2 l/100 km in caso di cambio automatico.
Le vetture che montano il motore Flexifuel possono utilizzare come carburante il bioetanolo E85, composto dall’85% di etanolo e dal 15% di benzina, in questo caso il consumo di carburante aumenta di circa il 40% a causa del minor contenuto energetico del bioetanolo rispetto alla benzina. La Volvo, nel dettaglio, ha realizzato cinque modelli a biocarburanti: C30, S40, V50, V70, e S80 che dispongono di uno o due motori Flexifuel.
Per quanto riguarda i motori elettrici che la Volvo intende sviluppare in futuro, l’anno scorso è stata presentata al Salone di Francoforte la concept car Re-Charge. Si tratta di un’auto ibrida, plug in, che dispone di circa cento chilometri di autonomia con la sola modalità elettrica. Quest’ultima prevede l’utilizzo di quattro motori elettrici montati uno su ogni ruota, che possono essere sostituiti da un motore Flexifuel a quattro cilindri sia automaticamente quando le batterie si esauriscono per il 70% sia manualmente quando lo decide il guidatore. Per ricaricare completamente le batterie occorrono circa tre ore.
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