Proteggeresti la tua casa? Se qualcuno minacciasse di farla crollare saresti in grado di batterti? credo che la risposta a questa domanda sia ovvia, ma se si guarda dall’alto, magari dallo spazio, ci si può rendere conto che stanno distruggendo la nostra casa: la terra…
Non è uno di quegli articoli critici nei confronti dell’economia di impronta capitalista, ma solo un dato di fatto che proviene direttamente dal wwf e che descrive una situazione davvero preoccupante. L’uomo consuma risorse ogni anno come se avesse a disposizione un pianeta e mezzo, e, se la matematica non è un’opinione, se si ha solo un pianeta a disposizione consumare per un pianeta e mezzo significa mettersi nei guai.
La natura ha un suo corso e una sua legge, ci sono dei cicli e dei tempi necessari perché le risorse si rigenerino, ma dal 1970 al 2008 siamo stati in grado di perdere il 30% della biodiversità a livello globale e ben il 60% nei soli tropici, che rappresentano la parte del nostro pianeta più colpita.
Il Living Planet Report 2012, rapporto biennale sullo stato di salute del pianeta redatto dal Wwf parla chiaro ed indica anche delle linee guida da seguire se non si vuole arrivare al punto di non ritorno.
La relazione è frutto di svariate collaborazioni che vedono protagonisti la Zoological Society di Londra, il Global Footprint Network e l’Agenzia Spaziale Europea, proprio da quest’ultima viene la scottante rivelazione, frutto dell’osservazione dell’astronauta Andrè Kuiperse che guardando dall’alto, ci ha fornito una prospettiva del tutto nuova: «Abbiamo un solo pianeta. Da qui riesco a vedere l’impronta dell’umanità, tra cui gli incendi delle foreste, l’inquinamento atmosferico e l’erosione del suolo e delle coste – le sfide che si riflettono in questa edizione del Living Planet Report – mentre ci sono pressioni insostenibili sul pianeta, abbiamo la possibilità di salvare la nostra “casa”, non solo per il nostro beneficio, ma, soprattutto, per le generazioni a venire».
Se continueremo di questo passo tra pochi anni, nel 2030, non ci basteranno due pianeti e allora subiremo le conseguenze della nostra sfrenata produzione industriale. Gli scienziati hanno definito il periodo geologico in cui ci troviamo Antropocene, proprio perché siamo arrivati al punto che l’effetto umano produce effetti che equivalgono alle grandi forze della natura.
Fortunatamente, secondo il rapporto del sito Inran e del Wwf, siamo in tempo per invertire la marcia e salvarci da un’imminente catastrofe. E se i governi o le grandi multinazionali non sanno come fare basta leggere il rapporto che definisce cinque linee guida per salvare la terra e anche noi stessi.
PRESERVARE IL CAPITALE NATURALE E PROTEGGERE LA BIODIVERSITÀ
Si è sempre pensato al capitale come alla somma di denaro necessaria per investire, ma molto spesso si è dimenticato, spesso volutamente, di preservare l’unico capitale davvero necessario: la terra.
Bisogna prima di tutto ripristinare ciò che abbiamo danneggiato in questi ultimi anni.
PRODURRE MEGLIO
Migliorare i sistemi di produzione significa ripristinare gli equilibri del pianeta, rendere eco sostenibile le nostre aziende significa diminuire drasticamente l’impronta dell’uomo sul pianeta, consentendo alla terra di donarci tutte le risorse di cui abbiamo bisogno.
CONSUMARE IN MANIERA SAGGIA
I consumi devono prima di tutto tener conto degli equilibri della terra, un consumo consapevole dona a tutti le risorse utili per la sopravvivenza. Attualmente vi sono sprechi, nei paesi sviluppati, che risultano essere insostenibili, diminuire gli sprechi, anche quelli di natura alimentare, sarebbe un grande passo avanti.
RIORIENTARE I FLUSSI FINANZIARI
Per troppo tempo i grandi capitali, gestiti da troppe poche persone, sono stati diretti in modo inconsapevole o volutamente a discapito dell’equilibrio del pianeta. I capitalisti dissennati hanno e continuano a pensare al profitto nel breve tempo, ignorando che la terra è il bene più prezioso da salvaguardare.
LA GESTIONE EQUA DELLE RISORSE
Una migliore gestione delle risorse non solo rende possibile poter consumare in modo consapevole le risorse che ci spettano, ma anche dare la possibilità a tutti gli abitanti della terra di attingere alle risorse che il pianeta ci offre.