La SHEC ha sviluppato il più efficiente concentratore solare esistente al mondo

di Redazione 2

Il settore dell’energia solare è entrato negli ultimi anni nell’occhio del ciclone e sempre di più si susseguono, nel campo, nuove invenzioni e nuove tecnologie che permettono di raggiungere un elevato grado di efficienza. L’America si è rivelata essere all’avanguardia in questo settore e patria di numerose novità tecnologiche.

L’ultima in ordine di tempo ad aver ideato una nuova e più potente apparecchiatura per catturare e sfruttare l’energia solare è, infatti, la canadese Solar Hydrogen Energy Corporation (SHEC). La società ha, infatti, dichiarato di aver sviluppato la più efficiente tecnologia solare esistente al mondo.


Si tratta di un apparecchio in grado di concentrare la luce del sole ad altissimi livelli. Il prototipo della SHEC riesce a concentrare la luce fino a 5000 volte l’intensità del sole che normalmente arriva sulla superficie terrestre e la società conta di arrivare a concentrare, per i sistemi su scala commerciale, la luce fino a 16000 volte l’intensità del sole. In particolare, il prototipo messo a punto dalla società canadese funziona attraverso un punto focale nel quale viene concentrata la luce del sole e che può raggiungere una temperatura di 6000˚C. Il concentratore solare della SHEC è composto da specchi parabolici molto efficienti e per sfruttare l’intensa luce del sole catturata la società ha sviluppato un ricevitore in grado di assorbire l’energia limitando la dispersione termica. Una volta concentrata la luce del sole essa viene assorbita da un lungo tubo cilindrico rivestito di un materiale riflettente e successivamente il calore sviluppatosi viene portato fuori dal tubo per essere sfruttato.

La dispersione termica è molto bassa, le perdite di calore si aggirano attualmente attorno al 10% ma la SHEC intende perfezionare gli specchi in modo da ridurre le perdite al 5-3%. Se il calore non viene convogliato fuori dal tubo, l’intero sistema va incontro rapidamente alla distruzione. Per questo la SHEC ha sviluppato un sistema di sicurezza in modo che, se la luce del sole non riesce ad uscire dall’apparecchio, gli specchi vengono immediatamente allontanati dal ricevitore e dei liquidi vanno a raffreddare il ricevitore e il tubo in modo da scongiurare grossi danni. La tecnologia messa a punto dalla SHEC potrà essere utilizzata per la produzione di elettricità ma anche per il riscaldamento, per la distillazione dell’acqua e per la produzione di gas di sintesi da impiegare nella creazione di combustibili alternativi.

La canadese SHEC ha firmato un accordo per la fornitura di 3 gigawatts da produrre attraverso 6 concentratori solari da 500 MW ognuno.
Per quanto riguarda i costi, costruire un impianto come quello della SHEC costa di più rispetto ad un impianto basato sull’uso dei combustibili fossili, ma i costi di gestione sono molto più bassi in quanto, ad esempio, non occorre il combustibile. I tempi per ammortizzare i costi iniziali di un impianto della SHEC si aggirano intorno ai 5-15 anni contro i 50 di una centrale idroelettrica.

Commenti (2)

  1. Notizia Incoraggiante Che Mi Fa Ben Sperare! 🙂

    Del Resto Archimede C’Era Arrivato In Piccolo Tanti Annni Anni E Annii Fa!

  2. eh già… 🙂

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