Ricavare il 20, il 40% del fabbisogno totale di energia dalla luce solare. Questo il sogno di Israele che sta per avviare una vera e propria rivoluzione del sole, potenziando enormemente il settore delle rinnovabili al fine di rendersi semi-indipendente dal petrolio, risorsa difficile da ottenere per gli israeliani, che non godono certo dell’amicizia dei governi dei Paesi confinanti, ricchissimi detentori di oro nero.
Motivazione sufficiente a dare una bella spinta verso fonti di energia pulita e lo slancio necessario per lanciarsi in una grandiosa impresa: quella di ricavare energia trasformando il deserto del Negev, una regione che si trova nella parte meridionale dello stato d’Israele, nel sud di Arava, in una mega centrale solare.
Per realizzare questo progetto, il primo vero grande finanziamento che punta interamente sulle rinnovabili, sono stati stanziati fondi per tre miliardi di dollari.
A capo della rivoluzione solare il gruppo Apc (Arava power Company) che nei prossimi dodici anni è disposto ad investire ulteriori 30 miliardi di dollari per proseguire con l’ambizioso progetto che dal 20% del fabbisogno nazionale totale mira a raggiungere gradualmente la copertura di ben il 40% dell’energia necessaria al popolo d’Israele.
L’accordo che ha permesso di lanciare il solare in terra israeliana ha previsto la cooperazione di ben 30 grandi comuni agricole, i vecchi kibbutz, già protagonisti di numerose forme di pionerismo energetico, da decenni le cellule produttive di Israele e primi chiari esempi dell’utilità e degli enormi vantaggi di un socialismo di tipo agricolo.
I kibbutz hanno deciso di puntare sul solare e già da tutto il Paese si moltiplicano le adesioni di comuni agricole che vorrebbero prendere parte al progetto, consapevoli che il futuro d’Israele e in generale del mondo intero passa necessariamente per una rivoluzione energetica che si apra al settore delle rinnovabili, come risposta concreta alla crisi economica e all’esaurimento delle risorse.
La rivoluzione del sole è il primo grande investimento su larga scala che Israele opera verso l’energia solare, una buona partenza che si spera faccia ottenere sempre più consensi al settore delle rinnovabili, che sta attualmente attraversando una profonda crisi.