La primavera che si è appena conclusa, dal punto di vista meteorologico, è stata la seconda più calda dal 1800 ad oggi. E’ quanto comunicano l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) e il Cnr, che aggiungono anche che questa primavera si è verificata un’anomalia di +1,9 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento 1971-2000, preceduta solo dalla primavera 2007 (+2,2 gradi).
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In tutti e tre i mesi primaverili si sono registrate anomalie nel clima pari a +1,6 gradi per aprile e maggio (17esimo e 14esimo più caldo dal 1800 ad oggi) e +2,5 gradi per marzo (il quarto più caldo di sempre). E se prendiamo in considerazione le precipitazioni, maggio ha portato qla primavera 2017 ad essere la terza più siccitosa dal 1800 d oggi, con il 50% di precipitazioni in meno rispetto al periodo 1971-2000.
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Insomma, i dati non fanno altro che aggravare la situzione di siccità che si protrae già dall’inverno 2017 che è stato il quinto più secco, con un deficit di piogge di più del 30%.
> ARTICO IN SOFFERENZA PER IL RISCALDAMENTO GLOBALE
Tutti dati che non fanno altro che disegnare in modo sempre più chiaro il quadro complesso del riscaldamento globale. Caldo record registrato anche in Asia e nel Sud-est asiatico a causa di El Nino, il fenomeno ciclico di riscaldamento della superficie di una parte del Pacifico che secondo i ricercatori avrebbe innescato l’ondata di caldo nella regione. Sempre secondo gli studiosi, il riscaldamento globale invece sarebbe responsabile per un terzo e, in particolare, avrebbe contribuito ai picchi record rilevati in alcuni territori.