Roberto Danovaro ha 50 anni, è uno zoologo e biologo marino genovese e le sue scoperte potrebbero gettare uova luce sulle teorie della nascita della vita sulla Terra.
Danovaro ha infatti firmato uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Nature Ecology and Evolution” intitolata “I capelli di Venere“, uno studio incentrato sull’evoluzione delle colonie di batteri scoperte dopo l’eruzione del 2011 del vulcano sottomarino Tagoro, nell’arcipelago delle Canarie.
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Secondo i ricercatori, i “capelli di Venere” scoperti proprio dopo l’eruzione, si sono sviluppati in un habitat assolutamente inusuale ad altissime temperature. Le colonie sono state trovate disposte in lunghi filamenti di colore bianco che ricoprivano, come una folta capigliatura, la sommità del vulcano sommerso. Questi filamenti sono stati prelevati dai robot sottomarini e poi analizzati in laboratorio dove gli scienziati hanno scoperto che si tratta di un nuovo tipo di batteri, appartenenti all’ordine dei Thiotrichales, Thiolava Veneris, batteri in grado di vivere in ambienti estremi, con alte temperature ed esalazioni tossiche, caratteristiche tipiche dei luoghi dove potrebbe essere nata la vita sulla Terra. La loro peculiarità è proprio questa grande capacità di adattamento, senza precedenti rispetto agli organismi conosciuti fino ad oggi.
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Lo studio di Danovaro quindi ci aiuta a comprendere come anche in un ambiente estremo, a temperature altissime, con poco ossigeno e sostanze tossiche, alcuni batterisono in grado di ricavare energia dai composti di zolfo e azoto. Ora il prossimo passo è capire come questi batteri abbiano potuto evolversi e poi distribuirsi nel corso delle ere.