La Grecia vende concessioni minerarie per l’estrazione dell’oro ad aziende straniere, una del Qatar e l’altra in parte canadese in parte ellenica. Per gli ambientalisti si tratta di un vero attentato all’ambiente, ma il governo procede imperterrito.
La Grecia nel vortice della crisi economica svende parte del suo capitale naturale e delle sue risorse. Avevamo visto non molto tempo fa l’acquisto di 6 intere isole da parte dell’Emiro del Qatar, oggi parliamo invece di miniere. Le concessioni minerarie, in un periodo così difficile, possono fruttare non pochi soldi in seguito alla tassazione delle estrazioni da parte di grandi compagnie, il risultato come si può immaginare è che in barba allo straordinario patrimonio ambientale greco, le concessioni stanno prendendo il volo.
Il ministro per l’Energia greco Asimak Papageorgiou ha dichiarato che il progetto “rappresenta la soluzione per uno sfruttamento ottimale delle risorse che il nostro Paese ha da offrire”, mentre dal canto suo Teodoras Karaoglu, ministro per la Macedonia e la Tracia, ha spiegato che
il sostegno economico alle risorse minerarie del nord della Grecia, a lungo trascurato oggi si trasforma in grande risorsa e continua ad attirare importanti investitori stranieri che saranno tenuti al rispetto delle norme nazionali e delle regole internazionali.
Miniere d’oro in mano ad aziende del Qatar ed ellenico-canadesi, che provvederanno naturalmente a sfruttarle al massimo. Tutti contenti? Non proprio: tutti gli ambientalisti e anche una certa porzione di cittadini protestano, anche per via dell’impatto negativo in maniera diretta e indiretta sul turismo, forse la più autentica miniera d’oro della Grecia. Su Balkan Magazine si legge che
nella penisola Calcidica sta crescendo sempre più un movimento di opposizione che vede nei nuovi scavi un attentato all’ambiente e di conseguenza un’iniziativa che potrebbe compromettere la prossima stagione turistica, che è vitale per gli interessi del Paese.
Attentato all’ambiente, attentato al turismo. La Grecia è sempre immersa in grandissime difficoltà finanziare e la pressione è molto alta. Il governo starà facendo le scelte giuste per il futuro? C’è chi sostiene di no.
Photo credits | arripay su Flickr
Dorothyartet 23 Gennaio 2017 il 1:14 pm
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