Sin dalla campagna elettorale di Barack Obama, anche Ecologiae ha sempre ritenuto possibile un incremento dei posti di lavoro nel campo delle rinnovabili. Non si parla di qualche posto di lavoro, ma di centinaia, migliaia e, a livello mondiale, si rientra nell’ordine delle decine di milioni.
Secondo The Witchia Eagle, Siemens Energy ha annunciato la sua scelta dela città di Hutchinson, Kansas per la costruzione di una turbina a vento da 50 milioni di dollari, che darà lavoro a circa 400 lavoratori. L’impianto consisterà nell’assemblare carlinghe e allungare le strutture in cima a delle torri del vento, che comprendono i generatori, gli attrezzi e l’elettronica. L’annuncio, dato con molto orgoglio, arriva dal Governatore del Kansas che ha appena approvato anche la costruzione di un grande impianto di energia elettrica a carbone. Dimostrazione che non è detto che se si investe in un tipo di energia, necessariamente bisogna escludere l’altra.
La cosa fondamentale comunque è stata dimostrare che la possibilità di creare migliaia di posti di lavoro nel comparto dell’ecologia è possibile. A pieno regime, l’impianto eolico appena inaugurato avrà bisogno sempre di 200 lavoratori, ma potrà arrivare ad averne bisogno di ben 650. Decine di questi impianti sono stati costruiti in tutti gli Stati Uniti, e quindi non bisogna soltanto contare il numero dei lavoratori impiegati nell’azienda in sè, ma bisogna aggiungere anche il gran numero di nuovi posti di lavoro associati, dalla catena di approvvigionamento ai servizi.
Rispetto alla centrale elettrica a carbone, oltre a risparmiare sui costi di approvigionamento e sulle emissioni di CO2, un altro vantaggio è anche quello del numero di impiegati della centrale. Il numero di lavoratori a tempo pieno occupati in una centrale elettrica a carbone è di circa la metà.
Sarebbe bellissimo se anche l’Italia prendesse in considerazione tali possibilità e mostrarci un giorno un paesaggio come quello della foto, in cui quello scorcio di Kansas pieno di turbine eoliche venga trasferito anche nelle pianure italiane, facendo diventare l’aria, una volta tanto, respirabile, e diminuendo la nostra grande piaga: la disoccupazione.
Fonte: [Treehugger]