Lo scorso anno la distruzione che purtroppo registrammo alle Cinque Terre e a Messina in seguito al passaggio di alcuni forti temporali riportò l’attenzione (come se ce ne fosse bisogno) sul dissesto idrogeologico in cui si trova l’Italia. Le inondazioni di questi giorni avvenute in Toscana, Umbria e Lazio rendono manifesto che, come sempre, anche se tutti conoscono la situazione tragica, nessuno fa niente per risolverla.
E forse è il caso di muoversi visto che, come spiega Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, non solo non viviamo in una zona sicura, ma questi eventi atmosferici saranno sempre peggiori in futuro a causa dei cambiamenti climatici. Dopotutto bastava mettere il naso fuori dalla finestra per capire che non è normale che a metà novembre a Roma ci sono 25 gradi ed in Sicilia si va ancora al mare.
Greenpeace – come la parte preponderante della comunità scientifica internazionale – ritiene che eventi atmosferici estremi come quelli di questi giorni saranno purtroppo sempre più frequenti e violenti se non si inverte presto la rotta in materia di emissioni di gas serra
si legge in un comunicato dell’associazione ambientalista. E se la colonnina di mercurio e le frane non sono sufficienti, forse a convincere anche i più scettici ci penseranno i numeri. Trent’anni fa si registrarono 400 disastri naturali in tutto il mondo in un solo anno. L’anno scorso se ne sono registrati 1000, due volte e mezza in più, e quest’anno probabilmente andrà anche peggio visto che non si parla solo di uragani e bombe d’acqua, ma anche di eventi opposti come incendi, siccità o improvvise e forti nevicate.
E se ancora qualcuno non si rende conto della gravità della situazione, può guardare il video qui sotto che riprende l’esondazione del fiume Fiora a Montalto di Castro, vicino Viterbo, che ha talmente allagato la città da permettere ai vigili del fuoco di girare per le strade cittadine…con un motoscafo!
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