È italiano il nuovo generatore fotovoltaico notturno e facilmente trasportabile che sta destando un netto interesse dei mercati esteri. Si chiama Orion 5, ha forma trapezoidale ed è studiato per poter generare energia pulita in zone non connesse alla rete elettrica.
Orion 5 deve il suo nome alla costellazione di Orione, cui rimanda la forma trapezoidale del generatore, è stato progettato e costruito da Ener-Q, società di Conegliano di proprietà della famiglia Zoppas-De Polo e testato a Conegliano stesso, dove di recente è giunto il leader dell’azienda indiana Pataka Group, uno dei primi colossi interessati a questo nuovo generatore made in Italy. E non è un caso che l’India sia stata tra le prime nazioni a muoversi insieme al Kurdistan. Le caratteristiche del generatore Orion 5, infatti, lo rendono particolarmente utile in zone difficili, dove le abitazioni non sono connesse alla rete elettrica. Orion 5 è in grado di rifornire dai 5 ai 10 nuclei abitativi in maniera continuativa grazie alle batterie di ultimissima generazione in grado di rilasciare in maniera ottimale l’energia accumulata anche in periodi in cui viene meno l’irraggiamento. Inoltre, Orion 5 è un generatore off-grid progettato per essere trasportabile, anche questo fattore che conta nell’installazione presso zone difficili (alta montagna, rifugi, zone isolate).
L’amministratore unico di Ener-Q Paolo Quesada ha di recente dichiarato:
Abbiamo sviluppato questo prodotto per venire incontro a specifiche esigenze che i nostri partner internazionali ci hanno evidenziato negli incontri commerciali degli ultimi mesi. È un vero e proprio gioiello tecnologico che può risolvere i problemi energetici di molte aree del pianeta non raggiunte dalle reti elettriche.
Il nuovo generatore fotovoltaico torna a far parlare di eccellenza tecnologica italiana, peraltro in un settore cruciale come quello del fotovoltaico. Orion 5 si presenta doppiamente interessante: se da un lato porta avanti le innovazioni tecnologiche legate all’energia solare, dall’altro propone soluzioni interessanti non solo per le zone isolate del pianeta, ma anche per le situazioni di emergenza in cui determinate zone restano tagliate fuori dalle rispettive reti elettriche locali.
Photo Credits | twicepix su Flickr
Federico 1 Marzo 2017 il 12:55 am
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