Gli ultimi dati del GSE, il Gestore dei Servizi Elettrici, sono piuttosto confortanti. Dopo che nel 2007 l’Italia aveva registrato un calo nella produzione complessiva di energia rinnovabile dello 0,9%, il 2008 è stato registrato come l’anno della ripresa, con un +2,5% che fa ben sperare per il futuro.
A dir la verità questo incremento lo si deve alla natura stessa. Infatti nel nostro Paese la fonte rinnovabile più utilizzata è l’idroelettrico, e le forti e abbondanti piogge che ci hanno accompagnato dall’autunno fino a pochi giorni prima dell’inizio dell’estate hanno contribuito ad aumentare la quantità di elettricità prodotta dall’acqua. Ma le novità non si fermano solo alle piogge, perché tra gli incrementi c’è da registrare anche quello degli impianti installati, soprattutto eolici e solari.
Secondo i dati forniti dal GSE, se l’incremento dell’energia idroelettrica è stato dello 0,9% (questo perché era già alto in passato), quello dell’eolico è aumentato di un terzo, mentre quello del solare si è quasi quintuplicato, passando da una produzione totale di 86.750 Kw del 2007 a 431.504 del 2008. Bene anche le biomasse, che hanno registrato un +16,3%, mentre la geotermia è rimasta completamente invariata rispetto allo scorso anno.
Le regioni più attente a questa problematica sono la Lombardia, il Trentino Alto Adige e la Puglia. Infatti se dal punto di vista della produzione idroelettrica e dalle biomasse è il Nord a comandare, comprendendo anche il Piemonte e l’Emilia Romagna, per quanto riguarda eolico e solare Puglia e Calabria la fanno da padroni, producendo anche la maggior quantità di biomasse e bioliquidi. La buona notizia è che la produzione energetica nazionale ha raggiunto quota 18,2% in quanto ad energia rinnovabile, e questo incremento fa ben sperare per il futuro, quando anche larga parte del fabbisogno nazionale, il 17%, dovrà essere coperto in questo modo entro il 2020.
E rispetto all’Europa? L’Italia continua a mantenere un ruolo importante nella produzione di energia rinnovabile, con un importante quinto posto nella produzione elettrica, dietro alla solita Germania, Svezia, Francia e Spagna, anche se rispetto alla quantità di energia totale prodotta, perdiamo qualche posizione, superati anche da Portogallo, Danimarca, Austria e Finlandia. Il fabbisogno energetico nazionale è ancora comunque molto alto, ed ancora per molti anni saremo costretti a dipendere dal petrolio e altri combustibili fossili inquinanti. Se però continuassimo su questa strada, magari aumentando la produzione energetica tramite biomasse e geotermia, probabilmente potremmo essere agevolati nel raggiungimento degli obiettivi che l’Unione Europea si è data per il 2020.
Fonte: [Repubblica]