Sviluppo delle fonti rinnovabili in maniera sostenibile, sotto tutti i punti di vista, ma anche efficientamento e risparmio energetico. Questi, in estrema sintesi, sono i tratti caratteristici del Piano energetico regionale, a valere dal 2011 al 2013, che in Emilia-Romagna è stato approvato nei tempi previsti dall’Assemblea legislativa. Secondo quanto dichiarato da Gian Carlo Muzzarelli, l’Assessore alle Attività Produttive, con il Piano energetico 2011-2013 l’Emilia-Romagna sarà non solo più verde, ma anche più forte e più competitiva.
Il Piano energetico 2011-2013 dell’Emilia-Romagna mira a coinvolgere la filiera delle tecnologie energetiche, e settori come quello industriale, civile e dei trasporti. Il tutto grazie ad una dotazione finanziaria complessiva pari a quasi 140 milioni di euro, 139 per l’esattezza al fine di dare slancio ed impulso all’economia verde.
Nel dettaglio, in accordo con quanto riporta il sito Internet della Regione Emilia-Romagna, sul totale dei 139 milioni di euro a disposizione, 30 sono per qualificare l’edilizia urbana ed il territorio; 15 per il sistema regionale della formazione e della ricerca; 3 milioni per la programmazione locale; 9 milioni di euro per il settore agricolo; 36 milioni di euro per la qualificazione energetica e per lo sviluppo della green economy; 45 milioni di euro per promuovere la mobilità sostenibile.
La dotazione finanziaria complessiva, inoltre, sale a ben 225 milioni di euro se si vanno ad includere le seguenti misure: un Bando, con una dotazione finanziaria pari a ben 22 milioni di euro, per i distretti tecnologici, ed altri 64 milioni di euro per le aree ecologicamente attrezzate. Ed il tutto, sottolinea altresì l’Amministrazione regionale, senza dimenticare investimenti per 478 milioni di euro che le aziende multi utility hanno inserito nei loro bilanci triennali con la finalità di uso delle fonti rinnovabili e di interventi per l’efficienza energetica. “Facciamo la nostra parte sino in fondo nell’interesse del paese“, ha dichiarato l’Assessore Muzzarelli nel precisare come lo sviluppo delle fonti rinnovabili avverrà “in modo responsabile, concreto, non ideologico“.