Intervista a Ignazio Marino, “Alemanno abbandoni la moto per una capitale più vivibile e sostenibile”

di Redazione 3

Marino in bici

Ecologiae intervista Ignazio Marino, candidato alla carica di Sindaco di Roma. Vediamo che nel suo programma per Roma molte sono le voci a favore dell’ambiente e dei cittadini, per un futuro più verde e più ecologico.

1) Come vede la sua Roma tra 5 anni dal punto di vista della sostenibilità, della vivibilità e della tutela dell’ambiente?


Una città diversa da quella mortificata da Alemanno negli ultimi 5 anni, nei quali ha disatteso tutti gli obiettivi che l’Europa ci chiedeva, anche sul tema rifiuti. Nel 2016 raggiungeremo il 65% di raccolta differenziata. Una percentuale che Alemanno avrebbe dovuto raggiungere nel 2013. E, invece, Roma è ancora ferma al 24%, il che ha significato più spese per i cittadini e il rischio emergenza Napoli ancora dietro l’angolo.

2) Nella sua Agenda troviamo la voce Roma capitale della Mobilità. Come prevede di sviluppare un piano integrato che sia efficace, sostenibile e che non gravi sui cittadini in una realtà urbana complessa come Roma?

marino agenda ambiente

Per prima cosa intendo rimettere in circolazione i mezzi pubblici che sono fermi in deposito. Per fare un esempio, Roma ha 166 tram, ma ne circolano solo 90. Vanno fatti circolare anche gli altri 70 per creare più corse e diminuire i tempi di attesa.

3) Ha preso l’autobus e la metro assieme a tanti cittadini che ogni giorno viaggiano con i mezzi pubblici. Come decreta lo stato del servizio attuale, la percezione dei cittadini e come pensa di migliorarlo?

I mezzi pubblici di Roma sono sotto gli standard delle metropoli europee. I cittadini sono stanchi, devono combattere con continui guasti e disservizi. Le risorse vanno investite per migliorare i servizi, a cominciare dalla manutenzione dei mezzi pubblici.

4) Lei va in bici? Andrebbe in bici a Roma oggi? Come vede la Roma di domani per i ciclisti e per chi sceglie una mobilità ecologica?

Vado in bici, ma tra buche, piste ciclabili che non portano da nessuna parte o mai costruite, è una vera e propria sfida. Si rischia la vita. Alemanno dovrebbe abbandonare la sua moto e provare a girare in bici. Serve un piano sulle ciclabili, con piste sicure che si diramino dai maggiori nodi di scambio ferroviari e metropolitani. L’obiettivo è creare dei veri e propri hub della mobilità sostenibile, nei quali favorire il car e il bike sharing.

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5) Nella sua agenda vediamo una particolare attenzione al biologico, dai mercati rionali alle mense. Perché questa scelta orientata al bio?

Perché Roma deve tornare a essere una città che si prende cura dei propri cittadini. E deve farlo a cominciare dai cibi sani, promuovendo i prodotti biologici che provengono dall’Agro Romano. Nessuno lo dice, ma la nostra città è il più grande comune agricolo d’Europa. Negli ultimi anni è stato fatto di tutto per cementificarlo e nulla per valorizzarlo. Introducendo i prodotti biologici nelle mense e nei mercati, si promuove la salute e si sostengono le imprese agricole romane.

6) A Roma il servizio di raccolta differenziata è pressoché inesistente ed affidato al senso ecologico dei cittadini. Quali sono le sue proposte in merito?

Intendo portare la raccolta differenziata porta a porta in ogni quartiere. E, anche dove ci sono difficoltà oggettive, favorire la raccolta dell’organico con un cassonetto apposito. Purtroppo chi ha governato la città negli ultimi anni non ha saputo prendere decisioni chiare, ha solo rimpallato le responsabilità tra Provincia e Regione. Roma ha continuato a vedere i rifiuti come un problema e non come una risorsa. L’epoca delle megadiscariche come Malagrotta è finita, dobbiamo investire nel riuso e nel recupero che possono costituire anche opportunità occupazionali finora mai esplorate.

7) Garantiamo l’acqua pubblica ai romani di oggi e domani. Ci illustrerebbe questo suo slogan?

Ho preso un impegno, mantenere la maggioranza delle azioni in Acea da parte del Comune di Roma. Si tratta di una scelta politica molto chiara, di coerenza rispetto all’esito del referendum sull’acqua pubblica e di totale diversità rispetto ai progetti di svendita. L’acqua dei romani non si tocca.

8) Lei ha detto stop alla cementificazione dell’Agro romano. Come intende mettere fine – praticamente – agli abusi edilizi, alle concessioni, alle licenze per tutelare la campagna circostante la città di Roma?

Cancellando e ritirando tutti gli atti dell’amministrazione Alemanno che aggravano il consumo di nuovo suolo agricolo. La città deve sapere con assoluta chiarezza che quel modello di sviluppo urbano è concluso.

9) Recentemente è stato contestato dagli animalisti. Qual è la sua opinione in merito al rapporto tra ricerca e vivisezione, tra salute e sperimentazione?

Non sono favorevole alla vivisezione, ma difendo la ricerca scientifica. Oggi la scienza ha fatto molti passi in avanti, soprattutto nell’ambito della bioingegneria, ma resta il fatto che la sperimentazione di alcuni farmaci per curare malattie gravi come, ad esempio, la leucemia è imprescindibile per un semplice motivo: serve a salvare delle vite.

10) Indichi ai lettori di Ecologiae che la voteranno come sindaco di Roma 3 priorità green, 3 missioni che porterà a termine.

  • La prima è, senz’altro, la riqualificazione dal punto di vista energetico ogni anno del 3% del patrimonio edilizio di Roma Capitale. Il Comune deve essere un propulsore di innovazione sostenibile per ridurre consumi energetici e idrici e per favorire i cosiddetti acquisti verdi.
  • La seconda linea di azione riguarda il verde nei quartieri. Ogni quartiere deve avere il proprio parco per i bambini e le famiglie, prevedendo anche forme di autogestione da parte dei cittadini e favorendo il recupero delle aree verdi pubbliche abbandonate o poco utilizzate per destinarle agli orti urbani.
  • La promozione dei veicoli elettrici. Si stima che nel 2020 questi mezzi costituiranno il 5% delle auto, occorre una rete di centrali di ricarica diffusa. Roma diventerà una capitale green, al pari delle altre capitali europee.

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