Intercettazioni. Il dibattito politico, in Italia, è forte, mentre il disegno di legge è lì lì per essere votato, sbarca anche nel mondo dell’ecologia, con Legambiente in prima linea. Qui il comunicato stampa dell’associazione. Legambiente, infatti, ha scritto un po’ di belle letterine: al Premier, Silvio Berlusconi, al ministro dell’Interno Roberto Maroni, al presidente della Camera, Gianfranco Fini, e anche a quello del Senato, Renato Schifani. Per porre l’accento su qualcosa che non ha bucato i media, ma che dal punto di vista ambientale- politico è un problema da porsi.
Il traffico illegale di rifiuti e gli incendi boschivi dolosi rimarrebbero fuori. Per questi tipi di reati (e date le pene che prevedono in termini di anni di reclusione, uno otto e l’altro dieci) non sarebbe più possibile l’utilizzo delle intercettazioni. E sarebbe una comodità tutta a vantaggio delle ecomafie, contro le quali Legambiente lotta da sempre. Saviano ci ha scritto tutto un capitolo di Gomorra sul traffico illecito dei rifiuti. Legambiente ha chiesto, quindi, alle istituzioni che il traffico illecito dei rifiuti e gli incendi boschivi dolosi vengano reinseriti nell’elenco dei delitti per cui sarà ancora possibile ricorrere a intercettazioni telefoniche e ambientali. Staremo a vedere.