La scoperta è tutta italiana, ma finanziata e realizzata all’estero. Nell’ennesimo esempio di fuga di cervelli, riportiamo la scoperta fatta dalla ricercatrice Maria Capovilla che sin dal 1987, l’anno della sua laurea, annunciava al mondo che gli insetti ed in particolare gli afidi, i parassiti delle piante, sono in grado di trasformare la luce solare in energia, come fanno le piante attraverso la fotosintesi clorofilliana.
Dopo decenni di studi la sua scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Scientific Reports, in cui si legge che gli afidi sono in grado di sintetizzare i raggi del sole e trasformarli in Atp, la molecola energetica che viene utilizzata per produrre glucosio, ossia nutrimento. Come spiega la ricercatrice italiana che ora compie i suoi studi nel polo scientifico francese di Sophia Antipolis, in Costa Azzurra, si tratta di un processo simile ma non uguale alla fotosintesi clorofilliana
È scorretto chiamarla fotosintesi, poiché negli afidi non esiste la clorofilla, un pigmento fondamentale presente in alcune strutture delle piante che realizzano appunto la fotosintesi clorofilliana.
La scoperta è avvenuta studiando la riproduzione degli afidi che, come emerso, possono riprodursi anche senza che vi sia fecondazione ma ogni anno, puntualmente nella stagione invernale, compaiono nelle colonie di insetti afidi maschi e femmine. E’ stato osservato che essi cambiano la loro colorazione a seconda delle temperature, difatti in condizioni normali sono di colore rosa e arancione, mentre con temperature più basse tendono a divenire verdi. Se invece sono sottoposti a carenza di cibo, come ad esempio quando la pianta in cui si trovano sta morendo, la loro colorazione diviene bianca. Sono proprio le caratteristiche di questi pigmenti ad aver indirizzato le ricerche e fatto scoprire che gli afidi possiedono il gene che codifica i carotenoidi capace di modificare la loro colorazione in base al quantitativo di energia solare utilizzata, energia necessaria per le principali reazioni del metabolismo di questi insetti. Forse, secondo una ipotesi espressa dalla Capovilla, gli afidi che normalmente succhiano il glucosio dalle piante, possiedono questo gene per far si che quando una pianta muore, loro abbiano energia a sufficienza per lasciarsi trasportare dal vento su una pianta più rigogliosa.
[Fonte: Il Corriere della Sera]
[Photo Credit | Thinkstock]
Tahlia 1 Marzo 2017 il 1:00 am
Today, I went to the beach front with my children.
I found a sea shell and gave it to my 4 year old
daughter and said “You can hear the ocean if you put this to your ear.” She placed the shell to her ear and screamed.
There was a hermit crab inside and it pinched her
ear. She never wants to go back! LoL I know this is
completely off topic but I had to tell someone!
Feel free to visit my weblog: ig