Buona parte del mondo scientifico concorda sul fatto che l’inquinamento atmosferico presto diventerà una delle cause principali di morte nel mondo. A conferma di questa teoria arriva un inquietante studio effettuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha voluto fare il punto sui risultati delle varie politiche mondiali sui grandi temi degli ultimi 20 anni. Ha così scoperto che, grazie ad una maggiore sensibilizzazione pubblica ed al progresso scientifico, i decessi per le malattie infettive sono diminuiti. Purtroppo però sono aumentati quelli legati all’inquinamento.
Secondo i dati dell’OMS nel 2010 i morti in tutto il mondo per l’inquinamento domestico sono stati 3,5 milioni, mentre quelli per l’inquinamento da smog ed altri fattori esterni 3,3 milioni. Numeri incredibilmente alti se confrontati con quelli di alcune delle grandi piaghe degli anni ’80 e ’90 come l’AIDS, che è stato degnamente combattuto e nel 2010 si calcola abbia ucciso 1,8 milioni di persone, o la malaria che si è fermata a 655 mila.
Ancor peggio è che mentre l’AIDS si può evitare attraverso pratiche sessuali sicure ed altre norme igieniche, e la malaria è confinata all’Africa e a qualche altra zona molto povera del mondo, la morte per inquinamento può avvenire dappertutto, anche nelle nostre “civilissime” città. L’OMS però cerca di non essere catastrofista e fornisce la soluzione. La buona notizia è che, come per quelle due grandi piaghe si è trovato un rimedio, lo si può fare anche per l’inquinamento.
Molti Paesi Occidentali hanno fatto progressi enormi, anche se hanno ancora un sacco di lavoro da fare, per riportare la qualità dell’aria all’inizio del 20° secolo, ma comunque si può essere ottimisti constatando che c’è sempre maggiore consapevolezza e, dalle auto pulite alle case a risparmio energetico, passando per la conversione dal carbone alle rinnovabili, qualcosa si sta facendo per combattere tutto questo inquinamento. Purtroppo però finora non si è fatto a sufficienza, e molti gruppi di potere, in particolare le lobby del petrolio, non intendono tagliare l’inquinamento per non vedere ridotti i propri profitti, e di conseguenza il percorso che ci troviamo davanti ha ancora molti ostacoli.
[Fonte e foto: Treehugger]