Ci eravamo illusi lo scorso anno che le emissioni avessero cominciato a calare, ed invece ciò era dovuto soltanto alla crisi economica. Ora che la produzione industriale è (lentamente) ripartita, le emissioni riprendono la loro corsa ad un ritmo se possibile ancora superiore a quello del passato, facendo registrare nel 2010 il record di inquinamento: 30,6 miliardi di tonnellate di CO2 emesse in un solo anno solare.
Un record purtroppo poco piacevole, e che fa registrare un +5% rispetto al precedente massimo registrato che apparteneva al 2008. A calcolare queste emissioni è l’istituto più autorevole in materia, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la quale non avrebbe alcun interesse a gonfiare i numeri (semmai a sgonfiarli), visto che una grossa fetta di queste emissioni proviene proprio dal settore energetico.
Le rinnovabili sono ancora troppo poco diffuse, e così carbone, gas e petrolio hanno contribuito a rendere l’aria delle nostre città irrespirabile. Una situazione peggiore del previsto secondo la stessa agenzia visto che, rispetto alle previsioni dell’incremento delle emissioni del settore al 2020, pare che l’80% sia stato già raggiunto. Si spera in una riduzione futura grazie alle rinnovabili, ma se già oggi abbiamo quasi raggiunto tutte le emissioni previste da qui a nove anni, chissà come sarà la situazione al 2020.
Una situazione sicuramente preoccupante perché, per ammissione della stessa Aie, è fortemente in pericolo l’obiettivo di mantenere il riscaldamento terrestre entro i due gradi (secondo molti scienziati è praticamente impossibile), ed il punto di non ritorno delle 450 parti per milione di gas serra nell’atmosfera è troppo vicino, dato che siamo già a 390 ppm. Secondo molti ambientalisti dovremmo scendere a 350 ppm per star tranquilli, ma questa sembra, almeno allo stato attuale, più un’utopia che un risultato credibile.
Spiega Fatih Birol, capo economista dell’Aie:
Le nostre analisi sono un ennesimo avviso al mondo. Ci avviciniamo già oggi al limite che invece dovrebbe essere raggiunto nel 2020. Se non verranno assunte decisioni drastiche, sarà molto difficile rispettare l’accordo di Cancun.
Cosa si rischia? Secondo i geologi, durante le ere passate della Terra, quando si sono raggiunti i limiti di 500 parti per milione di gas serra nell’atmosfera si sono scatenate una serie di reazioni a catena che hanno portato all’estinzione di molte specie viventi. Saremo noi i prossimi?
Ridurre le emissioni mondiali di CO2 si può, con piccoli accorgimenti
Sconvolgimenti globali a causa delle emissioni di CO2
[Fonte: Corriere della Sera]
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