Dopo gli incredibili livelli di smog toccati a Pechino in questi giorni, l’inquinamento da record in molte città cinesi sta finalmente scatenando una serie di proteste. Perfino la stampa ufficiale parla della necessità di un cambiamento urgente. Vediamo gli ultimi dati sull’inquinamento e le più importanti dichiarazioni dei media.
Pechino in questi giorni è più inquinata che mai, e non per modo dire: se il livello di polveri sottili PM2,5 di 700 microgrammi per metro cubo aveva destato una preoccupazione tale da far diramare dalle autorità il consiglio a tutti i cittadini di non uscire di casa (e aveva perfino creato disagi alla circolazione per la visibilità fortemente ridotta) gli strumenti di rilevazione sono andati di recente molto oltre, toccando addirittura i 993 microgrammi per metro cubo. Si tratta di quantità a dir poco spaventose che mettono a gravissimo repentaglio la salute dei cittadini della capitale. E finalmente la stampa cinese sembra essersi risvegliata unendosi alle proteste dei cittadini. Perfino gli organi ufficiali sembrano aver capito che sono stati raggiunti dei livelli semplicemente insostenibili, degni dei più tetri film di fantascienza. Il Quotidiano del Popolo ha dichiarato:
Per costruire una Cina fiorente bisogna inizare dal respirare sano
mentre il China Daily, definendo salutare il dibattito, scrive:
In pieno processo di urbanizzazione è urgente per la Cina riflettere su come proseguire su questa strada senza che la qualità della vita quotidiana venga compromessa.
E anche il Global Times si è soffermato sull’argomento dichiarando “Se continuiamo su questa strada, i danni a lungo termine saranno gravi”. E su questo purtroppo per i cittadini cinesi, costretti a Pechino come in altri grandi città a usare maschera anti-smog, a limitare la circolazione, a non vedere che un pallido sole a causa della cappa densissima di inquinamento, a temere seriamente per la propria salute. Ci auguriamo che questi segnali lanciati dalla stampa riflettano il pensiero delle autorità (per una volta, ciò sarebbe tutt’altro che male).
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