Ecoway ha di recente diffuso i dati relativi allo scorso anno sulle emissioni delle aziende che lavorano entro il meccanismo ETS europeo. Notevole il caso del Piemonte: mai così bassi i livelli di CO2, con una riduzione dal 2005 al 2012 pari addirittura al 15%. Ma, come è possibile immaginare, più che politiche green dietro tutto questo c’è la grande crisi economica che stiamo vivendo.
Di indubbio interesse la situazione del Piemonte per quanto concerne le emissioni di CO2 negli ultimi anni e nel 2012 più nello specifico. Come anticipato la riduzione è stata pari addirittura al 15% nel periodo compreso tra il 2005 e il 2012, da 10.948 a 9.319 migliaia di tonnellate di CO2. E tuttavia siamo lontanissimi purtroppo dal poter parlare di una politica green di successo da parte della regione: la crisi economica è la vera responsabile delle riduzioni.
Come ha spiegato il presidente di Ecoway Guido Busato
La riduzione delle emissioni degli impianti localizzati nella regione, in linea con la dinamica in atto a livello nazionale nel 2012, non è, come può sembrare, una buona notizia. Nasce da una significativa diminuzione della produzione industriale. L’effetto generato è che le aziende, registrando un abbattimento significativo delle emissioni di gas serra rispetto ai limiti imposti dalla UE, non sono stimolate ad investire in progetti di miglioramento tecnologico che, nel medio-lungo termine, hanno l’obiettivo di rendere più efficienti i propri processi produttivi così come invece previsto dal sistema europeo delle emissioni ETS.
Il settore combustione in Piemonte è responsabile del 64,4% delle emissioni, la raffinazione dell’11,4%, i cementifici del 10,2%, il settore della produzione e lavorazione della carta dell’8%. I dati relativi all’inquinamento in Piemonte sono esemplificativi di ciò che sta accadendo in Italia: in tutto lo stivale le emissioni si stanno riducendo, ma naturalmente per parlare di vero progresso bisognerebbe registrare autentiche innovazioni tecnologiche e campagne di bonifiche ambientali. La crisi per il momento mette un freno all’inquinamento, non la politica né tanto meno gli industriali.
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