Solfato, ferro, manganese, arsenico, cromo totale, nichel, alluminio, piombo benzene, p-xilene, cloruro di vinile, 1.4-diclorobenzene, tetracloritilene. Dalle analisi Arpa è stata riscontratanella maggior parte dei casi anche la presenza della sostanza N-butylbenzenesulfonamide indicata come possibile marker di contaminazione da discarica di rifiuti solidi urbani.
L’elenco delle sostanze tossiche e non certo biodegradabili registrate nella discarica di Malagrotta e nelle aree limitrofe a Valle Galeria è ben più lungo. Sono oltre 100 le pagine che compongono il dossier shock e, nonostante il proprietario dei terreni su cui sorge la discarica capitolina Manlio Cerrone, continui a ribadire che
La discarica non produce alcun inquinamento delle falde, né esalazioni dannose per la salute.
La situazione è ben diversa. Le falde risultano inquinate dai metalli pesanti, quali arsenico e ferro; il terreno è contaminato dal mercurio e dal N-butylbenzenesulfonamide, sostanza altamente cancerogena.
Alle ore 13 in punto i Verdi hanno consegnato al presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, il dossier shock elaborato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in collaborazione con Arpa Lazio sulla discarica di Malagrotta, a pochi km dalla Capitale. L’elevata quantità di metalli pesanti e di sostanze cancerogene riscontrati sono una bomba ambientale nel centro dell’Italia. La situazione di contaminazione delle falde e dei terreni è seriamente peggiorata dall’ultimo monitoraggio del 2009 ma certamente la soluzione di chiudere Malagrotta per aprire una nuova discarica non è la migliore. Il prefetto e commissario straordinario Giuseppe Pecoraro ha confermato la chiusura della discarica di Roma per il 31 dicembre e, voci ancora non smentite, affermano che il nuovo sito che accoglierà 1.500 tonnellare di rifiuti giornalieri è Pizzo del Prete, nei pressi di Fiumicino. E chiaramente la popolazione locale non vuole che si costruisca un inceneritore che possa accogliere più di 7 tonnellate di rifiuti a settimana. Andrea Cavola, coordinatore del movimento Rifiuti Zero, ha indetto una manifestazione per domani, mercoledì 28 settembre perché
Si vorrebbe trasformare una terra ricca di archeologia e agricoltura in una terra di fumi. Diciamo no all’inceneritore di Pizzo del Prete a Fiumicino e a tutti gli altri inceneritori che si vogliono costruire nel Lazio e alle discariche e per questo mercoledì scenderemo in piazza. Sono già tante le realtà, politiche e non, che hanno aderito alla manifestazione del 28: Fds, Verdi, Sel, Libera, fino al vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano.
Entro il 30 ottobre, come informa Cavola, il commissario dovrà individuare dei siti alternativi a Malagrotta.
[Fonti: Ispra; La Repubblica; Roma Oggi Notizie]
[Photo Credit | Thinkstock]
Elton 1 Marzo 2017 il 1:28 am
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