Un importante messaggio ci arriva da Oltremanica. Mentre l’Italia è costretta a pagare multe salatissime per aver sforato in quasi tutte le grandi città il limite di PM10 consentito dall’Unione Europea, Londra ha trovato una soluzione al costo di appena 300 mila sterline (poco più di 350 mila euro): uno spray anti-PM10.
Si tratta di una soluzione spruzzata sulla pavimentazione delle due principali arterie cittadine a base di calcio acetato di magnesio in grado di attrarre a sé le sostanze inquinanti (il PM10 è prodotto dai gas di scarico, dai pneumatici e dai freni delle auto), non permettendogli di sollevarsi in aria dove possono diventare pericolose per la salute.
Con questo progetto, fortemente voluto dal sindaco Boris Johnson, si spera di riuscire a ridurre del 10-20% la quantità di PM10 presente nell’aria di Londra, permettendo alla Capitale inglese di evitare le sanzioni Ue. Se sembra poco, va considerato che siamo ancora alla fase sperimentale, e che questo spray verrà spruzzato soltanto nelle due zone più trafficate della città. Se dovesse avere successo, potrebbe essere utilizzato anche in tantissime altre aree, riducendo drasticamente la produzione di questi ed altri inquinanti.
Il funzionamento è semplice: si spruzza questa composizione salina sulla strada, questa attrae i PM10, li lascia attaccare sull’asfalto e poi, con la pioggia o con la pulizia delle strade, viene lavata via. Un aspetto molto importante è che non ci sono rischi per la salute. Infatti la sostanza non comporta controindicazioni né se viene inalata dai pedoni, né va a contaminare la falda acquifera, dato che non è considerata inquinante.
Londra non è la prima città europea dove questo esperimento viene provato, ma in precedenza, seppur in aree più piccole, la soluzione è stata sperimentata con successo in Svezia, Austria, Norvegia ed in alcune zone d’Italia. La fase di prova a Londra durerà 6 mesi, dopodiché ci vorrà qualche mese per rielaborare i dati e tra un anno verranno tirate le somme. Se l’esperimento sarà andato a buon fine, potrà essere ripetuto in una porzione più ampia della città, con la potenzialità di diventare il futuro della lotta all’inquinamento.
[Fonti: Ansa; Repubblica; l’Occidentale]
valentina 9 Febbraio 2011 il 8:34 am
sì ok tutto bello e ottimistico…ma come si smaltiscono le acque del lavaggio poi?
Paola Pagliaro 9 Febbraio 2011 il 11:14 am
non è una sostanza inquinante a quanto dicono, “mangia” l’inquinamento…