Inquinamento Isola del Giglio: a lanciare l’allarme sono gli attivisti di Greenpeace che ieri hanno ripescato, dai fondali dell’area, numerosi rifiuti, dalle bottiglie di plastica alle carcasse di elettrodomestici, pensate che c’era persino una lavatrice adagiata su quello che è un tratto tra i più belli dei nostri mari, da preservare nella sua integrità e da difendere da numerosi nemici, in primis la spazzatura che insospettabile ne deturpa l’aspetto mettendo a rischio l’habitat marino e la fauna ittica, per via delle sostanze nocive che sprigionano molti di questi indecorosi reperti. Gli ambientalisti hanno pubblicato le foto dei rifiuti scovati sui fondali dell’Isola del Giglio sulla loro fan page, chiedendo “E’ tuo questo?”, un modo per trasmettere un messaggio importante a chiunque non si renda conto di quanto sia estremamente dannoso smaltire i rifiuti nell’ambiente naturale e non negli appositi contenitori. Un gesto di profonda inciviltà che provoca più di un danno: oltre a quello ambientale, quello economico, un colpo all’immagine delle località turistiche più frequentate del nostro Paese.
In totale Greenpeace ha recuperato nei fondali di Cala Cupa e poi smaltito correttamente diverse scarpe e lattine, uno stereo, una lavatrice ed oltre 200 bottiglie di plastica. Giorgia Monti, responsabile della campagna mare di Greenpeace Italia, spiega che troppo spesso sotto la superficie del mare si nascondono rifiuti e sostanze inquinanti.
Fondali distrutti da attività di pesca e ricreative ben poco rispettose dell’ambiente. Fa rabbia vedere come alla fine della stagione turistica alcuni tra i fondali più belli del Santuario si trasformino in una vera e propria discarica. E’ ora di tutelare davvero il nostro mare a partire dalle aree più sensibili.
A preoccupare, però, non sono solo i rifiuti ma anche gli ancoraggi impropri che deturpano le gorgonie e degradano l’area.
Un danno ambientale che potrebbe essere evitato con il posizionamento di boe per l’ancoraggio ed il controllo delle imbarcazioni turistiche nelle aree di maggior valore ecologico, spiega la Monti.